Nomine, si avvicina l’ora delle scelte

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Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, in audizione alla commissione Bilancio congiunta sulla Manovra al Senato, Roma, 12 novembre 2019. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Massimo rigore, competenza, merito e niente politica: saranno questi i criteri per la scelta dei vertici delle grandi aziende pubbliche. Parola del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Dopo aver posto i primi tasselli con i nuovi direttori delle Agenzie fiscali, la stagione delle nomine si avvicina a grandi passi ed è il titolare dell’Economia a indicare le regole del gioco. “Non metteremo politici ai vertici di grandi aziende”, ha assicurato venerdì mentre, intanto, quaranta deputate di diversi gruppi parlamentari lanciavano l’appello al premier, Giuseppe Conte, di non dimenticare le donne in questa tornata. I criteri “saranno ispirati al massimo rigore e alla valorizzazione del merito, della competenza e della professionalità”, ha insistito ieri Gualtieri.

Parole, quelle del ministro, che danno il polso di come il dossier stia sempre diventando sempre più caldo e il valzer delle poltrone, che si calcola siano complessivamente circa 400, tra ipotesi di riconferme e rinnovi, stia entrando sempre più nel vivo. La posta in gioco è alta: nel pacchetto delle nomine ci sono, innanzitutto, i colossi di Stato, come Eni, Enel, Leonardo, Poste, e non solo, i cui consigli di amministrazione scadono con l’approvazione dei bilanci 2019.
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In scadenza l’ad di Eni Claudio Descalzi, che sta per concludere il secondo mandato al timone dove era arrivato nel 2014, e poi rinnovato nel 2017, dopo una lunga carriera interna al gruppo. Alla fine del secondo mandato è anche Francesco Starace, ad di Enel. Scade anche il mandato di Alessandro Profumo. L’ex banchiere era arrivato a Leonardo nel 2017 al posto di Mauro Moretti. A fine del primo mandato, l’ad di Poste Matteo Del Fante, arrivato da Terna nel 2017. Al suo posto alla guida della società della rete elettrica era arrivato Luigi Ferraris, che prima ricopriva l’incarico di cfo di Poste. In scadenza anche i vertici di Enav, guidata dall’ad Roberta Neri e dal presidente Nicola Maione.

Guardando all’agenda, ci sono già delle date cerchiate di rosso: sono quelle fissate dai calendari finanziari delle società interessate dai rinnovi. Il 5 marzo prossimo si riunirà il consiglio di amministrazione di Poste Italiane per l’approvazione del bilancio del gruppo mentre l’assemblea degli azionisti, chiamata a nominare i nuovi vertici, è programmata in unica convocazione per il 16 aprile prossimo. Il 27 aprile è convocata, anche questa in unica convocazione, l’assemblea di Terna (il 19 febbraio il cda esaminerà i dati preliminari consolidati 2019 mentre il 10 marzo viene presentato il bilancio).

A maggio si comincia con l’Enav. L’appuntamento è per il 5 maggio, giorno di convocazione dell’assemblea. La società di assistenza al volo approverà i conti il 12 marzo prossimo. Poi il 13 maggio toccherà all’Eni, il cui cda approverà i conti il 27 febbraio prossimo mentre il 28 febbraio è in programma la strategy presentation. Leonardo riunirà il 12 marzo il consiglio di amministrazione per il via libera al bilancio 2019. Come viene indicato nel calendario finanziario, l’assemblea degli azionisti si svolgerà tra il 6 e il 20 maggio. Per l’Enel, il calendario societario non indica ancora la data o, comunque, la ‘finestra’ di convocazione dell’assemblea. Il prossimo appuntamento è per il 19 marzo per la relazione finanziaria annuale relativa all’esercizio 2019. Nelle scadenze c’è anche Mps: l’assemblea dell’istituto è convocata per il 6 aprile in unica convocazione.

Se si è sbloccata la partita con le agenzie fiscali, che ha visto il ritorno di Ernesto Maria Ruffini alle Entrate, di Marcello Minenna alle Dogane e Antonio Agostini al Demanio, ci sono ancora altre ‘pendenze’ degli ultimi mesi, come le nomine ai vertici delle authority: quella delle Autorità delle Comunicazioni e della Privacy, scaduti nel luglio scorso e prorogati. Nessuna sostituzione ancora alla guida dell’Anac dopo l’uscita di Raffaele Cantone. Partita che sembra destinata a slittare al gran ‘ballo’ di primavera.