Non c’è niente da fare

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castaldo

La produzione in serie di Fake News, anzi di BALLE resta l’attività principale del nostro Paese, una delle poche a non conoscere crisi.
Oggi addirittura siamo arrivati al paradosso di vedere persino una surreale associazione tra truppe cammellate (è proprio il caso di dirlo) renziane, pseudo-attivisti m5s e persino un quotidiano di dichiarate simpatie destrorse, tutti insieme appassionatamente a braccetto in questa attività.
Sì, perché anziché chiedere al proprio leader di rispondere puntualmente alle più che lecite domande ricevute sul suo incontro (a quanto sembrerebbe ben retribuito) con il principe Mohammed Bin Salman, accusato dagli Stati Uniti di essere il mandante dell’assassinio brutale del giornalista Khashoggi, i simpatizzanti del Senatore Matteo Renzi hanno da qualche tempo iniziato ad accusare tutti per distrarre l’attenzione da questa vicenda, e la macchina del fango si è subito messa in moto.
Ed ecco, quindi, che in rete inizia a circolare un video contro il sottoscritto. Un video che, ovviamente, è decontestualizzato e utilizzato in maniera totalmente strumentale, nonché condito da vere e proprie BUFALE!
Questa mattina, addirittura il quotidiano “Il Tempo” ha rilanciato questa fantasiosa non-notizia.
Pensate: sono andati addirittura a recuperare un mio vecchio video di auguri istituzionali all’ambasciatore dell’Arabia Saudita, in occasione della festa nazionale (l’equivalente del nostro 02 giugno) ponendolo sullo stesso piano della conferenza tenuta da Matteo Renzi a Ryad sotto (parrebbe) lauti compensi. Non solo, Il Tempo si è spinto anche oltre, mettendomi in bocca parole MAI pronunciate (non ho mai detto “Regno illuminato” in quel video). Si tratta di un’illazione che non posso tollerare, e mi trovo quindi a dover spiegare nel dettaglio la verità.
1) Il mio era un messaggio realizzato in qualità di Vicepresidente del Parlamento Europeo che si occupa di politica estera. Un messaggio d’auguri fatto per cortesia istituzionale per una ricorrenza nazionale, volto al mantenimento di canali diplomatici con l’Arabia Saudita (altrimenti come si può discutere delle varie tematiche? Dichiariamo guerra?), che ha ricoperto proprio prima dell’Italia la Presidenza del G20, e nel quale ho proprio per questo sottolineato l’importanza del rilancio del multilateralismo. Questo è ben diverso dal chiamare l’Arabia Saudita “Culla del Nuovo Rinascimento”. Inoltre, non mi stavo rivolgendo al Principe Bin Salman come FALSAMENTE affermato da Il Tempo, ma all’Ambasciatore del Regno Saudita in Italia, il Principe Faisan bin Sattam bin Abdulaziz, che non ha alcuna accusa pendente né responsabilità nell’efferato omicidio Khashoggi e che come diplomatico rappresenta il suo Paese nel nostro. Da ciò evinciamo che certi giornalisti pur di diffamare non si danno neanche pena di ascoltare ciò che viene affermato, molto bene;
2) Nella mia attività al Parlamento Europeo non ho smesso nemmeno per un secondo di denunciare le gravissime violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime saudita. L’ho fatto di recente anche con un mio durissimo discorso durante la discussione sulla situazione umanitaria e politica nello Yemen (e supportando la relativa risoluzione), e inoltre firmando e sostenendo la Risoluzione del Parlamento europeo dell’8 ottobre 2020 sulla situazione dei migranti etiopi nei centri di detenzione in Arabia Saudita, la Risoluzione del Parlamento europeo del 14 febbraio 2019 sui difensori dei diritti delle donne in Arabia Saudita, la Risoluzione del Parlamento europeo del 31 maggio 2018 sulla situazione dei difensori dei diritti delle donne in Arabia Saudita, la Risoluzione del Parlamento europeo proprio sull’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi nel consolato saudita a Istanbul e la Risoluzione del Parlamento europeo del 4 ottobre 2018 sulla situazione nello Yemen, solo per citare le ultime di una lunghissima serie di 7 anni di attività. Senza dimenticare che nel 2015 sono stato tra i promotori dell’attribuzione del prestigioso premio europeo Sakharov per la libertà di pensiero al blogger Raif Badawi, ancora oggi incarcerato in Arabia Saudita e punito con una brutale flagellazione, sostenendo costantemente le iniziative di sua moglie che ho ricevuto personalmente al Parlamento Europeo. Direi che, come impegno a DIFESA dei diritti degli ultimi del regime saudita, il mio non possa neanche lontanamente essere paragonato a quello del Senatore. Inoltre, dal 2014 non ho mai smesso di attaccare con forza, e con lo stesso metro, tutte le nazioni che violano diritti umani, che siano l’Arabia Saudita, la Cina, l’Iran, il Myanmar, il Venezuela o qualunque altro paese, e non ho mai preso NEANCHE UN EURO da nessun Paese;
3) Insieme al Movimento 5 Stelle e al nostro Ministro degli Esteri e mio amico Luigi Di Maio, ho costantemente spinto affinché si pervenisse a un ban europeo della vendita di bombe all’Arabia Saudita. L’ho fatto perché credo fermamente che l’Europa e l’Italia non debbano sostenere il regime saudita in un conflitto atroce, una vera e propria catastrofe umanitaria come quella che si consuma in Yemen. Per questo ho sostenuto anche la Risoluzione al Parlamento Europeo del 17 settembre 2020 sull’export di armi, al cui punto 10 si ricorda la risoluzione del 4 ottobre 2018 sulla situazione nello Yemen, esortando tutti gli Stati membri dell’UE ad astenersi dal vendere armi e attrezzature militari all’Arabia Saudita. E plaudo ancora una volta alla scelta di Luigi di bloccare l’export italiano, una decisione che avevo più volte richiesto e che è arrivata solo con il M5S al governo, mentre sotto il governo Renzi tale export era letalmente esploso a ritmi vertiginosi.
Alla luce di tutto questo, credo che dalla redazione de “Il Tempo” siano dovute delle scuse e delle immediate rettifiche, altrimenti potrei dover essere costretto a valutare anche le dovute azioni legali a tutela della mia dignità e della mia immagine. ”Dagli “amici” di Italia Viva, invece, ritengo opportuno ricevere PUBBLICHE ED ESAUSTIVE SPIEGAZIONI in merito alle attività del Senatore Matteo Renzi.
Ha ricevuto dei compensi per la sua conferenza con il principe Bin Salman? E se sì, quanti? Che tipo di rapporti intrattiene col regime saudita? E da quanto tempo? Ha condiviso con loro informazioni strategiche per il nostro Paese, nel suo ruolo di Senatore della commissione difesa?
Attendo con ansia risposte a questi quesiti. Gli italiani meritano la verità.