NON CHIAMATELO MALTEMPO, SIAMO IN EMERGENZA CLIMATICA E ANDREBBE DICHIARATA SUBITO

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Non chiamatelo maltempo. È emergenza climatica, stato che andrebbe dichiarato subito visto che il clima sta già mietendo vittime. Solo i primi 5 mesi del 2019 hanno fatto registrare 175 eventi straordinari tra grandine, tornado, piogge intense e valanghe. E negli ultimi giorni abbiamo assistito a una nuova ondata di nubifragi che, oltre ai danni ingenti, è costata la vita a due persone.
Sarebbe ora che la politica, tutta, se ne rendesse conto e iniziasse a dare risposte adeguate. Invece purtroppo siamo costretti a vedere parlamentari di Forza Italia e della Lega che ospitano nelle Camere convegni in cui si da spazio a posizioni negazioniste e fake news sul clima e quotidiani che scambiano il meteo con il clima.
In un Paese dal suolo fragile come il nostro, problema ulteriormente aggravato dal surriscaldamento del pianeta e dal cattivo uso del suolo, serve un deciso cambio di rotta. A partire dall’atteso Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e da un programma di messa in sicurezza e cura del territorio, che avrebbe anche il positivo effetto collaterale di creare posti di lavoro. Non più rinviabile anche dotare il Paese di una normativa contro il consumo di suolo. Basta poi essere tolleranti sull’abusivismo edilizio, al contrario vanno ripristinate legalità e sicurezza realizzando tutte le ordinanze definitive di demolizione. Priorità sulle quali sono a disposizione del Parlamento due mie proposte di legge. Per garantire sicurezza ai 7,5 milioni di italiani che vivono in zone a rischio frane e/o alluvioni è, inoltre, necessario avviare politiche di delocalizzazione degli edifici a rischio e di tutela e rinaturalizzazione delle aree di esondazione e dei corsi d’acqua. Tutti interventi che potrebbero rientrare a pieno titolo negli investimenti per dare corpo a un Green new deal.
Anche se abbiamo uno dei sistemi di Protezione Civile migliore al mondo, i cittadini troppo spesso sembrano non avere coscienza dei pericoli che possono correre. Per questo credo sia importante anche la formazione ai cittadini su comportamenti sicuri e comportamenti da evitare nel corso di nubifragi, alluvioni, tempeste, trombe d’aria, terremoti. Formazione che per le giovani generazioni può essere affrontata sui banchi di scuola durante le ore di educazione ambientale.
Per tutti questi motivi ho depositato da mesi una mozione per dichiarare lo stato di emergenza climatica che impegna, tra l’altro, il governo ad accelerare la transizione energetica per ridurre le emissioni in tutti i settori e superare finalmente la dipendenza dalle fonti fossili.

Rossella Muroni