Non luoghi, lavoratori invisibili, dignità offese

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Una giornata che non potrò dimenticare mai. Ho voluto vederli coi miei occhi questi due ghetti, nell’Italia del 2019, Torretta Antonacci nelle campagne di San Severo e la ex pista di Borgo Mezzanone. E ho provato vergogna per la Repubblica Italiana. Roulotte e container fra muri di rifiuti, lamiere, reti, materassi, fumi e pezzi di ricambio. Lì vivono centinaia di braccianti: uomini e donne che con il loro lavoro tutti i giorni portano sulle nostre tavole pomodori, olive, finocchi, cavolfiori.

Bisogna sporcarsi le scarpe, guardare in faccia la realtà anche quando fa male, quando è difficile e complessa, persino quando legalità e umanità sono negate. Il caporalato si sconfigge non solo con le leggi, con la repressione. Si sconfigge con l’organizzazione dei lavoratori, con il sindacato, con la battaglia sociale. E si sconfigge con le politiche, che diano dignità a queste persone liberandole dal ricatto del bisogno, dalla vulnerabilità in cui si trovano spesso anche a causa di alcune leggi.

Abbiamo parlato di iniziative concrete sulla filiera agricola, di una stagionalità del lavoro che non può diventare stagionalità delle persone. Abbiamo discusso di strumenti di inserimento abitativo, per immigrati e italiani, di come lo Stato può affiancare le istituzioni locali nei loro progetti, estenderli a tutto il Sud. Abbiamo parlato di come spezzare il circolo vizioso di norme criminogene contenute nei decreti sicurezza da rivedere, per riconoscere diritti e doveri a questi lavoratori. Perché le buone politiche, le buone leggi, possono nascere solo così, dal confronto coi bisogni primari degli individui e con le forze organizzate dei territori.

Queste sono le terre di Giuseppe Di Vittorio, padre della Patria. Abbiamo ricordato i morti di ieri e di oggi, donne e uomini, bianchi e neri. Per onorarli, bisogna occuparsi dei vivi, suscitare la vita dappertutto. Grazie per l’invito, Aboubakar Soumahoro. E grazie a tutti voi che vi battete giorno e notte per tenere alta la dignità dell’uomo. Il nostro compito sarà tenere alta la dignità della Repubblica.