Non paghi le multe? Il Comune ti pignora il conto corrente

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Roma – Per il mancato pagamento delle multe e delle imposte locali il Comune potrà pignorare i conti correnti. Anche se il premier Giuseppe Conte dice che a lui “non risulta” e che “i cittadini possono stare tranquilli”, a quanto pare un emendamento alla legge di Bilancio proporrebbe di estendere l’applicazione del cosiddetto “accertamento esecutivo” anche ai tributi locali come l’Imu (l’imposta sulla casa) o la Tari (la tassa sui rifiuti). Il Comune e gli altri enti locali potranno richiedere il pignoramento del conto corrente del contribuente già dopo la mancata risposta all’avviso di accertamento e all’intimazione di pagamento. Sempre secondo le voci di corridoio, il governo giallofucsia conta su questa misura per ridurre l’evasione fiscale
Dopo 60 giorni dall’avviso, il Comune si prende i soldi

In sostanza, se l’emendamento dovesse passare, a partire dal 1 gennaio 2020, l’avviso di accertamento inviato dal Comune al contribuente dovrebbe contenere l’intimazione ad adempiere. Una volta trascorso il termine di 60 giorni per la presentazione del ricorso, l’atto diventerebbe immediatamente esecutivo e il Comune potrà rispondere con il pignoramento del conto corrente al mancato pagamento della somma indicata nell’avviso. Per intenderci, scompare il passaggio intermedio dell’invio della cartella esattoriale: il Comune si prenderebbe direttamente i soldi dovuti.

Insomma, chi chiama la manovra giallofucsia “tasse&manette”, magari esagera. Però il blocco del conto corrente fa una certa impressione. Se si vorrà evitare il blocco si dovrà regolarizzare in pochi giorni la posizione amministrativa con il debito pagabile anche a rate da un minimo di 4 ad un massimo di 72, ovviamente in base all’importo da corrispondere, spiegano gli esperti.

Ludovica Colli