Non volevo sminuire l’immagine sacra di #Auschwitz

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meluzzi
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Semmai, illuminarla di un senso pedagogico per il presente e il futuro. Se qualcuno si è sentito offeso me ne scuso. L’intenzione era esattamente l’opposto di quella che qualcuno ha voluto malevolmente leggervi. Non sminuire ma, semmai, esaltare/attualizzare/rendere presente.
Voglio ricordare che il milione di morti, già prodotto nel mondo da un #virus realizzato in un laboratorio in Cina che dichiara di non avere né conseguenze virologiche né politiche, può suscitare in molti liberi cittadini una sacrosanta ribellione.
Una ribellione contro qualcosa che viene da una terra dove la libertà e i diritti civili sono frequentemente negati. Un virus che ha cambiato per sempre i nostri stili di vita e le nostre società. Come si può chiamare #negazionista me che ho denunciato prima di tutti la pericolosità dei mezzi pubblici per il sistema di areazione tanto da rinunciare io stesso ai trasporti con aria condizionata contingentata? Come si può chiamare negazionista me che ho gridato fin dall’inizio a quali sarebbero state le conseguenze tragiche e terribili di una sottovalutazione di un morbo che si annunciava terribile non solo per i vasi sanguigni polmonari ma anche per i nostri rapporti interpersonali?
Eventi come Auschwitz devono sempre serbare un #monito, capace di attualizzarsi di fronte ad ogni presente tragico e drammatico.