‘NUOVI POVERI’ E REDDITO CITTADINANZA: I DATI DI TUTTI I COMUNI ABRUZZESI, PRIMA PESCARA

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L’AQUILA – Sono 896.173 le domande di Reddito e Pensione di cittadinanza accolte nel mese di luglio 2019 in Italia.

“Da settembre quando verranno attivati anche i navigatori potremmo finalmente far coincidere la domanda e l’offerta di lavoro”, sono state le parole del deputato Andrea Colletti (M5s) a seguito della pubblicazione dei dati dell’Inps sul reddito di cittadinanza, anche se con la crisi di Governo nazionale potrebbero cambiare nuovamente le regole del gioco.

In Abruzzo le richieste accolte sono state 19.429 ci cui 5.393 in Provincia di Pescara, 5.165 in Provincia di Chieti, 4.984 in provincia dell’Aquila e 3.887 in Provincia di Teramo.

“A Pescara abbiamo avuto 2424 domande e a Montesilvano 1087. Dati questi che ci permettono di capire quale sia il grado di difficoltà di molti cittadini e famiglie abruzzesi vivano un momento di estrema difficoltà. Oltre 19.000 famiglie abruzzesi aiutate ad uscire dall’indigenza sono un traguardo mai attuato da nessun Governo ed una politica redistributiva che solo il Movimento 5 Stelle poteva fare”, ha sottolineato Colletti.

Scendendo nel dettaglio, tra i comuni nella provincia dell’Aquila con più richieste accolte c’è Avezzano, che si attesta a quota 960, seguito dal capoluogo abruzzese con 908 e, infine, Sulmona con 292 domande.

In provincia di Teramo è il capoluogo in testa con 726 domande, al secondo posto c’è Giulianova con 342 e al terzo Alba Adriatica con 248 richieste accolte per il Reddito di cittadinanza,

In provincia di Pescara si registra il numero più alto di domande accolte: il capoluogo adriatico tiene testa con 2424 domande, seguito da Montesilvano con 1087 e Spoltore con 242.

Nella provincia di Chieti i “casi” da segnalare sono decisamente di più: al primo posto c’è il capoluogo con 882 domande, seguito da Francavilla al Mare con 584, Vasto con 566 domande, Lanciano con 524 e infine Ortona con 376 richieste accolte.

Sono tantissimi dunque gli abruzzesi che hanno richiesto questa misura, ma tutto potrebbe cambiare: il vice premier del M5s Luigi Di Maio, infatti, durante la riunione del 12 agosto con i parlamentari pentastellati ha riferito che a causa della crisi di governo anche il reddito di cittadinanza è a rischio: “Ai cittadini viene scaricata addosso la preoccupazione non delle elezioni ma di una crisi che colpirà misure per loro importanti”.

Se si dovesse andare al voto a ottobre, come richiesto dal leader della Lega, Matteo Salvini, ha lasciato intendere Di Maio, salterebbero tutte le scadenze della sessione di bilancio, con serie ripercussioni sull’economia e la crescita della nazione: “Un nuovo governo non si insedierà prima di dicembre: salterà tutto quello che abbiamo fatto, quindi anche reddito di cittadinanza e quota 100”.