Nuovi sbarchi a Lampedusa e nel reggino, arrivati oltre 300 migranti

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Nuovi sbarchi di migranti a Lampedusa dove da ieri sera all’alba di oggi sono arrivate circa 200 persone, tra cui molti bambini. Due barche erano alla deriva mentre la terza è arrivata autonomamente. “Chiedo alla classe politica italiana, cosa bisogna aspettare ancora per una inversione nelle politiche sui migranti? Qualcuno pensa che nascondendo la testa sotto la sabbia, la situazione cambierà da sola?”, afferma Salvatore Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa. “Ci sono stati altri morti appena pochi giorni fa – aggiunge – ma a Lampedusa non si è visto nessuno, eravamo solo noi lampedusani a piangere quella gente. Adesso altri sbarchi, che in realtà non si sono mai fermati, eppure continuiamo a non avere segnali di sostegno dalle istituzioni”.
“Ho espresso la mia preoccupazione per la situazione ai confini della Siria, sulla guerra della Turchia contro il popolo Curdo. Quello che qualcuno non capisce – o fa finta di non capire – è che i flussi migratori sono direttamente collegati a certi eventi, bisogna farsi trovare preparati, non si può inseguire l’emergenza. E soprattutto continuo a ripetere che i territori di frontiera come Lampedusa non possono essere abbandonati”. “Classe politica, istituzioni, governo italiano, Europa, mi rivolgo a tutti voi – conclude Martello – fate qualcosa, e fatela adesso!”.

E due nuovi sbarchi, nelle prime ore della mattinata, si sono avuti anche sulla costa ionica reggina, coordinati dalla prefettura di Reggio Calabria. Poco dopo mezzanotte è stata avvistata una barca a vela con bordo 64 migranti di nazionalità irachena e iraniana, di cui 52 uomini, otto donne e quattro minori. I migranti, trasbordati su un’imbarcazione della guardia costiera, sono sbarcati nel porto di Roccella Ionica.
Alle 4.30 circa è arrivata una ulteriore segnalazione di avvistamento di un’altra imbarcazione, al largo della costa di Brancaleone, con a bordo 44 migranti, di cui 42 uomini, una donna e una bambina, anche questi trasbordati su una motovedetta della Guardia costiera e sbarcati al Porto di Roccella Ionica alle 9.30 circa. “I migranti sono stati sottoposti ai primi controlli sanitari da parte del personale medico presente sul posto e assistiti dalle associazioni di volontariato – fa sapere la prefettura di Reggio Calabria – Completate, infine, le operazioni di fotosegnalamento da parte della polizia, tutti gli immigrati saranno trasferiti in centri di accoglienza secondo il piano di riparto predisposto dal Ministero dell’Interno”.

Nel frattempo l’equipaggio di Sos Mediterranee ha salvato 176 persone in due distinte operazioni, una la notte del 12 ottobre, l’altra ieri. Tutte le persone soccorse sono attualmente al sicuro a bordo della Ocean Viking, la nave di soccorso noleggiata da Sos Mediterranee e gestita con Msf (Medici Senza Frontiere).

Il primo soccorso ha avuto luogo quando la Ocean Viking ha ricevuto, come destinatario in copia per conoscenza, si legge in una nota di Sos Mediterranee, una mail di allerta inviata dalla Ong Alarm Phone alle autorità marittime, la sera del 12 ottobre. L’imbarcazione in difficoltà stava andando alla deriva vicino alla piattaforma petrolifera offshore Al Jurf, con a bordo 74 persone, tutti uomini, compresi dei minori non accompagnati. L’operazione, condotta di notte, è stata completata intorno alla mezzanotte.

Poco più tardi, la Ocean Viking ha ricevuto una comunicazione dalle autorità marittime libiche con informazioni riguardanti una imbarcazione in difficoltà e la sua posizione approssimativa, ma, dopo più di 9 ore di ricerca, non ha trovato l’imbarcazione in difficoltà. Ieri mattina la nave della ong è stata avvisata di un altro gommone in difficoltà e si è diretta verso la sua posizione, traendo in salvo 102 persone, tra cui 4 donne incinte e 9 ragazzi sotto i 16 anni. “L’Ocean Viking – si legge nella nota – secondo il diritto marittimo ha chiesto al JRCC libico un luogo sicuro (Place of Safety) per sbarcare le 176 persone salvate. Poiché le autorità libiche hanno indicato Tripoli come porto di sbarco abbiamo gentilmente rifiutato in quanto, secondo il diritto e le convenzioni internazionali, nessun luogo in Libia può essere considerato attualmente un luogo sicuro”.

“Da quando la Ocean Viking ha iniziato le operazioni è la quarta volta che siamo in attesa che ci venga assegnato un luogo sicuro per lo sbarco delle persone salvate. Finora i governi della UE non sono riusciti a istituire un meccanismo prevedibile di sbarco in conformità con il diritto marittimo. Gli accordi ad hoc non possono essere la soluzione. Invitiamo i governi a porre fine a questa situazione inaccettabile”, conclude la nota di Sos Mediterranee.