Occhio al giochetto del sovranismo sugli avvisi di garanzia

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conte
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In questi mesi è successo che in tutta Italia tanti piccoli Taormina abbiano avuto un’idea: denunciare gli esponenti del governo per i reati di epidemia, delitti colposi contro la salute, omicidio colposo, abuso d’ufficio, attentato contro la Costituzione, attentato contro i diritti politici del cittadino. L’hanno fatto perché hanno capito una cosa: se la mole di denunce fosse stata abbastanza ampia, la Procura avrebbe necessariamente dovuto spedire avvisi di garanzia. Non avrebbe potuto ignorare quella mole di denunce.

E questo, infatti, è successo. Perché stamani a Conte, Gualtieri, Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Lamorgese, Guerini e Speranza è arrivato quell’avviso.

Ma attenzione. Perché il gioco politico dietro l’operazione era questo: innescare il meccanismo che avrebbe giocoforza fatto partire quegli avvisi di garanzia, così da far credere agli italiani che in effetti lo Stato volesse indagare sul governo per la gestione dell’emergenza per imputargli quei reati.

Peccato però per questi simpatici individui che la Procura a quegli avvisi di garanzia abbia allegato, ufficialmente, una nota: la Procura “ritiene le notizie di testo infondate e dunque da archiviare”. In altri termini: dovevamo mandare quegli avvisi perché le denunce erano troppe, ma quelle notizie sono infondate.

Vi è andata male. Ma ce la dite ancora una volta lunga sui vostri mezzi. Che, ve lo voglio proprio dire, fanno davvero pena.