Oddati: «Se vuole bene a Napoli De Magistris dichiari il dissesto»

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«Meglio staccare la spina? La situazione finanziaria del Comune è molto allarmante. Lo dico senza nessuna polemica e con la consapevolezza che amministrare Napoli è difficilissimo, ma se il sindaco de Magistris facesse l’estremo gesto di dimettersi, sarebbe l’atto amministrativo di cui la gente si ricorderebbe di più». Così Nicola Oddati, della segreteria politica nazionale del Pd in un’intervista a Il Mattino.

Allora Oddati: 2,7 miliardi di debito, blocco della spesa e delle assunzioni, servizi al lumicino, il default è un dato di fatto. I dem come si muoveranno sul caso Napoli?

«Il peso del debito è tale che c’è l’impossibilità di predisporre anche spese minime e questo rischia di ritorcersi sui cittadini, sui servizi e sulla qualità della vita e c’è anche un altro tema».
Ovvero?

«Chi si candiderà a guidare la città si troverà addosso un fardello pesantissimo. E trovare uno che si abbracci questa croce non sarà semplice. Forse è il caso che de Magistris valuti il gesto estremo, cioè di dichiarare il dissesto. Avere un anno di commissariamento, vista la straordinarietà della situazione, potrebbe mettere in condizione di ripartire chi arriverà».
Difficile che l’ex pm alzi bandiera bianca…

«Non vorrei essere nei suoi panni, lo dice uno che ha fatto l’assessore e sa quali sono le difficoltà di amministrare Napoli. Da parte mia non ci sarà mai una pretestuosa accusa verso chi amministra Napoli, ma quella di de Magistris è una esperienza finita e il nostro giudizio è negativo. Un gesto di grande responsabilità del sindaco potrebbe essere utile alla ripartenza».
Magari il Governo darà un aiutino ai Comuni per il Covid?

«Lo ha già fatto e più volte e Napoli e quella che più volte ne ha beneficiato per ristrutturare e spalmare il debito. Mi pare che però a Napoli non siamo di fronte a un disagio come avviene altrove. Il motivo della crescita del debito da 800 milioni, da quando lo abbiamo lasciato noi che abbiamo commesso i nostri errori, si è triplicato, non lo conosco, ma il problema bisogna porselo. Il Pd ha pagato un prezzo politico per quegli errori».
Tra 8 giorni parte “IdeaNapoli” conferenza programmatica del Pd proiettata alle regionale ma anche al 2021 quando si voterà per il Comune e de Magistris non potrà ricandidarsi. Cosa si aspetta dalla kermesse?

«Ci saranno tre ministri: Enzo Amendola e Gaetano Manfredi che sono napoletani e Giuseppe Provenzano che ha la delega al sud. Figure di altissimo profilo, è la dimostrazione che c’è una classe dirigente a Napoli all’altezza delle grandi sfide che ci aspettano subito alla Regione e l’anno prossimo a Napoli. Quando parliamo di Napoli non parliamo solo della terza città d’Italia, ma della capitale morale, economica e civile del sud, un punto di riferimento per tutti i meridionali: dobbiamo amarla come fanno tutti i meridionali».