Oggi sono entrato nella stanza del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

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E l’ho fatto dalla porta principale. Per me questo è un onore e un’emozione, che ho espresso nel saluto a tutti i dipendenti del nostro Ministero e prima ancora al mio staff, il quale mi ha sostenuto costantemente in questo percorso.

Per me tutto ciò significa poter indirizzare al meglio l’asset fondamentale di un Paese civile: l’istruzione, che sia primaria, secondaria e terziaria.

Il mio interesse per l’università, la ricerca e le accademie e i conservatori (AFAM) è infatti ben noto a chi ha seguito i miei interventi e le mie proposte da Vice-Ministro. Tanto che continuo a ritenere questi settori centrali per lo sviluppo non solo culturale ma anche economico dell’Italia. L’istruzione è la base di tutto questo e fa da collante nel rafforzare le virtù civiche e creare e diffondere un benessere equo e sostenibile, come modello economico-sociale di un Paese avanzato, coerentemente con l’Agenda 2030.

Ci aspettano delle sfide importanti. Dalla lotta al precariato, fino a maggiori investimenti per l’alta formazione, la ricerca e la scuola, rilanciare e rafforzare il ruolo sociale e professionale degli insegnanti e dei ricercatori.

Si tratta di un duro lavoro e di un compito arduo, su cui spero di trovare il sostegno delle parti migliori di questa nostra società, affinché possa essere realizzato. Grazie.