Ok, è tutto nuovo, nulla di quanto accade ha un paragone, dalle scuole agli stadi, le stazioni e le strade

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Eppure ancora in molti, troppi, sembrano non comprendere la gravità e riproducono abitudini come se il tema non li riguardasse. E invece riguarda ciascuno, senza distinzione.

Le immagini di ieri e ieri l’altro, con aperitivi e assembramenti, locali pieni e ragazzi convinti di passare il solito sabato sera tra birre e amici, tutto quel corredo non può esistere. Lasciamo stare i messaggi che si sono alternati e, da ultimo, l’assurda fuga di notizie su un decreto ancora da firmare, ma adesso scienziati e virologi, anestesisti, medici e infermieri hanno parlato la lingua della verità e hanno spiegato che solo con provvedimenti drastici possiamo arginare la crescita esponenziale del contagio.

Vuol dire che il governo dovrà assumere provvedimenti più rigidi ancora, chiudere gli esercizi commerciali e di svago garantendo solo l’approvvigionamento nei negozi da gestire col rigore raccomandato. Non possiamo neppure rovesciare questa responsabilità su sindaci già provati dall’escalation di questi giorni.

Il messaggio, per voce del premier e del ministro della salute, è giunto forte e chiaro. Questa battaglia la vinciamo assieme, ma siano il governo e la politica, avvalendosi della scienza, a orientare e dirigere le scelte con la forza e autorevolezza necessarie.

Il pensiero, almeno quello, è a quante e quanti stanno operando in trincea per portare una comunità e un paese fuori dal buio. A loro semplicemente un grazie. A chi ha la responsabilità del governo l’incitamento a fare tutto e a farlo presto.