Ok in Aula a risoluzione Zamboni (Europa verde) per pannelli fotovoltaici in discariche dismesse

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L’Aula approva un atto di indirizzo presentato da Silvia Zamboni (Europa Verde) per la produzione energia elettrica pulita nelle aree delle discariche dismesse

Produzione di energia elettrica pulita e valorizzazione delle tante discariche dismesse disseminate sul territorio. E’ questo il duplice scopo della Risoluzione approvata oggi dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.

Nell’atto di indirizzo presentato da Silvia Zamboni (Europa Verde) a cui hanno aderito sia i consiglieri di ER Coraggiosa Igor Taruffi e Federico Amico che la consigliera Cinque Stelle Silvia Piccinini, si parte dalla constatazione delle circa 50 discariche dismesse sul territorio regionale (e che nel futuro potranno solo aumentare di numero per effetto dell’aumento nella raccolta differenziata). Secondo una stima di Legambiente, questi luoghi garantiscono una superficie utile di quasi 4 milioni di metri quadri che, se allestiti con pannelli fotovoltaici, genererebbe una potenza intorno ai 60 MW.

“Lo stesso Patto per il lavoro e il clima- segnala la prima firmataria Zamboni- ricorda che nel 2017 solo il 13% del fabbisogno energetico è stato garantito da fonti rinnovabili. Un chiaro segnale di come la strada da compiere per arrivare alla neutralità carbonica sia ancora molto lunga, anche se diversi passi sono stati compiuti verso una nuova concezione dell’ambiente.” La consigliera di Europa Verde, chiarisce che la Risoluzione presentata trae spunto da un accordo del 2010 tra la Regione Emilia-Romagna, l’Unione delle Province d’Italia Emilia-Romagna, l’ANCI Emilia-Romagna e la Confservizi Emilia-Romagna avente proprio lo scopo di favorire la produzione di energia mediante l’installazione di impianti fotovoltaici sulle superfici rese disponibili nelle discariche esaurite. “Da allora, conclude Zamboni, nessuno sviluppo consistente è stato registrato in tale direzione e questo atto si propone di dare un nuovo impulso all’azione ambientale”.

Emiliano Occhi (Lega), nell’illustrare l’emendamento presentato, chiarisce che “l’obiettivo è integrare e potenziare i fini della risoluzione anche con le possibilità offerte dal recente Decreto semplificazioni del governo nazionale (che ha recepito uno specifico emendamento della Lega in questo senso) che consente la creazione di impianti fotovoltaici anche in cave non più sfruttate e in siti di interesse nazionale”. Il consigliere leghista specifica che uno dei grandi problemi nel combattere la battaglia ambientale, consiste anche nella semplificazione burocratica ed è oltremodo esemplificativo ricordare che nel recente bando per gli incentivi sulle fonti energetiche “pulite”, oltre 907 MW non sono stati assegnati, a testimonianza di come la gente sia scoraggiata nell’aderire a tali percorsi. “Gli obiettivi che dobbiamo affrontare entro i prossimi anni- conclude il consigliere parmigiano- sono oltremodo sfidanti e per questo avremmo il dovere di utilizzare tutti gli strumenti in nostro possesso”.

Silvia Piccinini (Movimento Cinque Stelle) motiva l’adesione alla risoluzione, e la presentazione di uno specifico emendamento, con l’impegno nel confronto promosso da Legambiente contro l’ampliamento della discarica di Castelmaggiore. Secondo l’organizzazione ambientalista, se attrezzata con pannelli fotovoltaici, la discarica che sorge alle porte di Bologna potrebbe garantire un output energetico di 5 MW. “Con l’emendamento presentato- specifica la consigliera cinque stelle- si vorrebbe allargare la possibilità di installazione di pannelli fotovoltaici anche alle discariche abusive bonificate e di proprietà pubblica, anche perché è chiara la necessità di innovare e potenziare l’accordo stipulato dieci anni fa in vista degli obiettivi particolarmente sfidanti del futuro prossimo”.

Anche Igor Taruffi (ER Coraggiosa) chiarisce che l’adesione alla risoluzione fa parte di una serie di iniziative nate dal confronto sulla discarica di Castelmaggiore, ma mette anche in guardia sul percorso da compiere nell’immediato futuro. “Nel corso di quest’anno- continua il capogruppo di ER Coraggiosa- dovremo mettere mano al Piano regionale dei rifiuti e a quello energetico, a cui si aggiungeranno i lavori che dovremo compiere sul Piano trasporti, a testimonianza della portata e complessità del lavoro che ci aspetta ed è per questo che invito a partire proprio da questo documento di indirizzo politico”.

Intervento molto critico, invece, quello di Simone Pelloni (Lega) che denuncia il comportamento ambivalente della Giunta regionale. “Forse pochi sanno- denuncia il consigliere modenese- che mentre la Giunta fa solenni proclami sul clima, autorizza la riapertura di discariche chiuse da tempo. Questo è ciò che è appena accaduto a Medolla, in provincia di Modena, con un sito che, in più, è stato interessato dal devastante terremoto del 2012 ed è oggetto di svariati fenomeni di percolato nelle falde acquifere sottostanti”.

Di tenore completamente differente, invece, l’intervento di Andrea Costa (Pd) il quale ritiene che la risoluzione vada convintamente appoggiata perché, nonostante il grande lavoro che si deve fare in ambito ambientale, sono svariati i passi compiuti in questi anni. “Proprio grazie all’accordo del 2010 e alla relativa delibera di Giunta del 2011- chiarisce il consigliere reggiano- porto ad esempio quanto si è realizzato nel comune di Novellara, nella pianura nord di Reggio Emilia. Da una discarica chiusa si è creato un impianto da 2 MW a cui si è aggiunto un ulteriore impianto da 4 MW che sfrutta i gas prodotti dalla fermentazione dei rifiuti e grazie a ciò alimentiamo delle serre che danno lavoro a persone con vari gradi di disabilità”. Per l’esponente dem, quindi, la risoluzione spinge verso la riconversione green e testimonia di una profonda trasformazione di politica ambientale e, conseguentemente, delle nostre comunità.

La risoluzione è stata approvata a maggioranza mentre sono stati bocciati i due emendamenti presentati da Occhi e Piccinini.

(Luca Boccaletti)