Oltre 13 mila evasori: «E il governo che fa?»

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“I dati sull’evasione fiscale ci danno, purtroppo, inesorabilmente ragione. Il governo, invece di adoperarsi per assicurare un ripristino delle condizioni di legalità, soprattutto negli appalti, interviene con lo sblocca cantieri che alimenterà il disastro”. Così il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra commenta quanto emerso dai controlli della Guardia di Finanza, presentati in occasione del 245° anniversario della festa del Corpo che si celebra oggi (venerdì 21 giugno) a Roma, presso Villa Spada.

Sono 13.285 gli evasori totali, soggetti completamente sconosciuti al fisco, scoperti dalla Guardia di finanza nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2018 e il 31 maggio 2019. Persone che non hanno mai pagato un euro di tasse e che hanno evaso complessivamente 3,4 miliardi di euro di Iva. Sono inoltre stati scoperti 42.048 lavoratori in nero o irregolari – un numero in aumento rispetto al periodo precedente (erano 30.818) – e sono stati denunciati 8.032 datori di lavoro. Riguardo la spesa pubblica, i finanzieri hanno scoperto comportamenti illeciti da parte di 8.047 funzionari e dipendenti dello Stato, che hanno prodotto un danno all’erario per circa 6 miliardi di euro, mentre sono stati eseguiti sequestri per 107 milioni. Infine, i reati fiscali: in poco meno di un anno e mezzo la Guardia di finanza ne ha individuati 15.976 (soprattutto emissione di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento di scritture contabili), denunciando 18.148 persone, di cui 525 arrestate.

“Nonostante la situazione critica, si continua a non affrontare la voragine della corruzione che impedisce alle imprese sane di operare e non favorisce lo sviluppo, perché non farà ripartire il lavoro”, aggiunge Massafra, sottolineando che “nello sblocca cantieri si prevede una diminuzione delle risorse per le vittime sul lavoro. Si riducono del 30 per cento i premi assicurativi contro gli infortuni che le imprese hanno l’obbligo di pagare all’Inail, sempre in nome dei minori costi sul lavoro, a danno dei più deboli”. Il segretario confederale della Cgil così conclude: “Anche per la legalità e contro la corruzione saremo sabato 22 giugno a Reggio Calabria assieme a Cisl e Uil per la manifestazione nazionale ‘Ripartiamo dal Sud per unire il Paese’”.