OLTRE 1300 FURGONI PER CHIEDERE LA RIAPERTURA DEI MERCATI

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L’ANNULLAMENTO DEL SUOLO PUBBLICO E L’APERTURA DI UN TAVOLO DI CRISI DEL SETTORE
Il Presidente Alessio Pestelli: “Una adesione altissima da tutta la Toscana come mai si era vista per il nostro settore e che dimostra come quello delle mancate riaperture e della mancate misure strutturali di sostegno, sia un problema reale, urgente e non più rinviabile”.
Riapertura immediata di tutti i mercati per tutte le categorie merceologiche, annullamento del pagamento suolo pubblico fino al 31 dicembre 2021, un anno bianco dal punto di vista fiscale con interventi sulla parte contributiva.
Oltre 1300 furgoni di altrettanti ambulanti toscani si sono mobilitati con due appuntamenti nella stessa giornata ‘Mai più mercati chiusi, #ilmiolavorounicoristoro’ che sono partiti dal mercato di Pistoia per concludersi a Firenze davanti alla sede della Regione Toscana. Una giornata di protesta per dire basta alle mancate riaperture, chiedere interventi di sostegno concreto al settore e l’attivazione di un tavolo di crisi per il commercio ambulante. Una delegazione del direttivo di Assidea che ha organizzato la manifestazione, pacifica e a cui hanno aderito ambulanti da tutte le parti della regione, è stata ricevuta dal Prefetto di Firenze Alessandra Guidi.
“Una adesione altissima da tutta la Toscana come mai si era vista per il nostro settore – spiega il presidente Assidea Alessio Pestelli – e che dimostra come quello delle mancate riaperture e della mancate misure strutturali di sostegno, sia un problema reale, urgente e non più rinviabile. Adesso è il tempo di dire basta alle chiusure che, di fatto, penalizzano quasi esclusivamente gli ambulanti e i mercati ed è arrivato il momento di prendere le decisioni: si riaprano i mercati, si annulli il versamenti del suolo pubblico fino a fine anno e si apra un tavolo di crisi per il settore. E ora che la politica torni a fare scelte nell’unico interesse delle sue imprese e dei suoi cittadini. I mercati all’aperto – conclude Pestelli – sono luoghi sicuri. Ci scusiamo ancora una volta con la città per i disagi creati, ma l’unica responsabilità è di una politica sorda incapace di ascoltare i bisogni reali del Paese”.