Omaggio a Jannis Kounellis

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A partire dal 19 ottobre la Sala Grande ospiterà 12 Cavalli – Omaggio a Jannis Kounellis, prima personale europea della pittrice americana Lara Nickel (Albuquerque, New Mexico, USA, 1985).

Il progetto è un omaggio a Senza titolo (12 cavalli), installazione che nel 1969 Jannis Kounellis presentò presso la galleria L’Attico di Roma: lì il Maestro dell’Arte Povera espose, legati alle pareti, dodici cavalli vivi, orchestrando un’operazione radicale e sovversiva. A cinquant’anni di distanza, Nickel omaggia quel gesto con la pittura e in particolare con dodici dipinti a grandezza naturale di cavalli su fondo bianco che vengono esposti appoggiati al pavimento e perpendicolari alle pareti. Completamente trasformato in labirinto, lo spazio invita lo spettatore a ripensare sia le peculiarità del mezzo pittorico sia la figura del cavallo, animale da sempre protagonista della storia dell’arte.

Tra un picnic e il caos è invece il solo project dedicato a Nicola Toffolini (Udine, 1975) e alla sua riflessione sul disegno. I lavori di Toffolini sono conosciuti per la precisione analitica e maniacale con la quale il segno solca la carta, esprimendo uno sforzo fisico di natura performativa. Soggetti favoriti dell’artista sono le forme del mondo naturale e proprio per questo il grande corridoio della Fondazione si trasforma in una sezione del sottosuolo, nella quale il visitatore avrà la sensazione di camminare lungo un solco tracciato nel terreno, circondato da opere capaci di scavare la crosta terrestre rivelando un mondo sconosciuto.

Con orgoglio, Fondazione 107 dedica infine un progetto espositivo al Maestro Franco Rasma (Borgomanero, NO, 1943), autore, sin dagli anni Settanta, di un linguaggio artistico personalissimo e sempre presentato attraverso il ciclo Mehr Licht (“più luce”, queste sembrano essere state le ultime parole pronunciate in vita da Johann Wolfgang von Goethe). Rasma orchestra una produzione raffinatissima, scissa tra pittura e scultura, presentata in questa occasione con un allestimento che strizza l’occhio ai musei antropologici che raccontano le civiltà antiche. Protagonisti sono sculture in cemento ricche di forme simboliche (fiori, forbici, case, rami) e dipinti che si materializzano di fronte allo spettatore attraverso elementi imprendibili, in cui luce e l’ombra si spartiscono lo spazio dando vita ad atmosfere impalpabili.

L’autunno di 107 vede protagoniste pittura e scultura, celebra il segno e il disegno: in un’era di crisi e incertezze, forse sono le tecniche più tradizionali ad agevolare la comprensione delle criticità contemporanee. È un mistero che chiediamo di dipanare ad artisti di generazioni differenti, ma tutti straordinari scrittori di di una narrazione densa e coerente.

Le mostre saranno visitabili fino al 1 dicembre.

www.fondazione107.it

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