Open Arms, sbarchi per cure mediche. La Ong: “Basta crudeltà”

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Sbarco urgente per motivi sanitari per alcuni migranti a bordo della Open Arms, la nave della Ong spagnola che da 15 giorni si trova in mare di fronte a Lampedusa e su cui si è consumato l’ennesimo scontro istituzionale.

Ieri sera altri 9 migranti – di cui 5 bisognosi di assistenza per problemi psicologici e 4 familiari – erano stati evacuati dalla nave. I profughi già stanotte sono stati trasferiti dal poliambulatorio dell’isola all’hotspot di contrada Imbriacola. Al momento, a bordo della Open Arms dovrebbero esserci 130 migranti.
Il codice in mare è salvare vite umane

Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, all’agenzia di stampa LaPresse ha ribadito che la priorità è salvare vite umane.

“Quante volte – ha dichiarato – le barche italiane sono andate a ridosso in Libia, in Tunisia, a Malta?. L’aiuto non può essere negato a nessuno. In mare esistono dei codici, quello dei pescatori. C’è maltempo, poi le ragioni politiche se sono andati a Malta o a Tunisi vengono dopo. Certo la nave deve chiedere l’autorizzazione perché non è una imbarcazione italiana. Il codice dei pescatori è salvare le vite umane, prima può succedere agli altri poi può succedere anche a te“.
Il ministro Elisabetta Trenta: io non firmo

Dopo il via libera del Tar all’ingresso in porto, con la sospensione del primo provvedimento del ministro dell’Interno che bloccava lo sbarco dei migranti, Salvini ha firmato un nuovo divieto facendo ricorso al Consiglio di Stato, provvedimento che questa volta non è stato controfirmato dai colleghi di governo, Elisabetta Trenta, ministro della Difesa, e Danilo Toninelli, ministro dei Trasporti.

“Ho deciso di non firmare il nuovo decreto del ministro degli Interni – ha spiegato la ministra – Ho preso questa decisione, motivata da solide ragioni legali, ascoltando la mia coscienza. Non dobbiamo mai dimenticare che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo. La politica non può mai perdere l’umanità. Per questo non ho firmato“.

Il Tar del Lazio aveva disposto la “sospensione dell’efficacia” per il divieto di ingresso imposto da Salvini sulla base del Decreto sicurezza bis, in seguito alle condizioni di “eccezionale gravità e urgenza” per la salute delle persone a bordo e anche per l’aggravarsi delle condizioni meteo.
Basta crudeltà, l’appello della ong spagnola

Di qui la decisione di Salvini di rinnovare il provvedimento facendo ricorso al Consiglio di Stato. “Umanità non significa aiutare trafficanti e ong“, ha replicato, mentre su twitter gli rispondeva indirettamente Open Arms: “Cosa aspettano ad autorizzare sbarco di tutte le persone a bordo, che l’emergenza medica diventi insostenibile? Quanta crudeltà“.

Ieri, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, partendo dalla vicenda della Open Arms, aveva scritto una lettera aperta a Salvini, accusandolo di “sleale collaborazione“, di “slabbrature” e di “strappi istituzionali“, determinati dalla “ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula ‘porti chiusi’“.                                                                                                                                fonte