Operaio 57enne muore per amianto, Rfi deve risarcire un milione

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Il Tribunale di Vicenza ha condannato Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) a un risarcimento di un milione di euro dei danni

Conseguenti il mesotelioma pleurico causato da esposizione a fibre di amianto e il conseguente decesso di un dipendente di 57 anni. A darne notizia, in una nota diffusa oggi, la Cgil del Veneto: “La famiglia della vittima, composta dalla moglie e da tre figli (di cui un minore all’epoca del decesso del padre), secondo il sindacato, è stata risarcita con una sentenza del Giudice del Lavoro Gaetano Campo”.

L’operaio, assunto nel 1984, aveva lavorato presso le Officine Grandi Riparazioni di Vicenza e le Officine Manutenzione Veicoli di Padova come meccanico manutentore, ed era stato impiegato anche nelle operazioni di bonifica dell’amianto delle carrozze ferroviarie. Nella causa la famiglia è stato assistita dal patronato Inca-Cgil, dalla Filt-Cgil e dagli avvocati Giancarlo Moro e Camilla Cenci. “In attesa delle motivazioni della sentenza – conclude la nota – la rilevante somma riconosciuta trova giustificazione nella giovane età della vittima e dei familiari superstiti, nonché nell’accertamento della responsabilità di Ferrovie nella causazione della malattia, per non aver concretamente e tempestivamente adottato le misure idonee a salvaguardare la salute dei lavoratori, omettendo di individuare materiali diversi in sostituzione all’amianto e di fornire adeguati dispositivi di protezione”.