OPERAZIONE BILLIONS: “CARTIERE” E ODORE DI ‘NDRANGHETA A REGGIO EMILIA

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Con l’operazione Billions Polizia e Guardia di Finanza hanno eseguito 51 arresti per frode fiscale, bancarotta e riciclaggio su richiesta del gip del tribunale di Reggio Emilia. Tra gli arrestati anche un esponente di spicco della criminalità calabrese, protagonista della guerra di ‘ndrangheta che si combatté nel capoluogo reggiano negli anni ’90. Sequestrati beni e conti correnti per 24 milioni di euro. L’organizzazione criminale con base a Reggio Emilia ma estesa su tutto il territorio nazionale offriva “servizi” di emissione fatture per operazioni inesistenti attraverso società di comodo – le ben note “cartiere” – che permettevano alle imprese di nascondere i propri bilanci reali e di non dichiarare redditi. Le indagini hanno individuato flussi finanziari per oltre 240 milioni di euro, di cui ben 50 milioni erano costituiti da prelievi di contante al bancomat.

I capi del gruppo guidavano dieci cellule che gestivano una serie di società di comodo. Alla base del gruppo c’erano numerosi prestanome, titolari di società cartiere che producevano esclusivamente fatture false e prelevatori di contante al bancomat.

Questo sistema di pagamento di fatture false fa comodo ai criminali, ma anche a chi, senza scrupoli, vuole evadere il fisco: i primi a essere danneggiati sono gli imprenditori onesti.