OPERAZIONE “STRADE IN APPALTO”

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MISURE CAUTELARI A CARICO DI DUE SOGGETTI GRAVEMENTE INDIZIATI DI SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE E TENTATA ESTORSIONE

La Polizia di Stato, Squadra Mobile, Sezione reati contro la persona, in danno di minori, abusi sessuali, e prostituzione, ha condotto un’articolata indagine di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, finalizzata al contrasto della prostituzione in strada ed in appartamento di giovani donne provenienti dell’Est Europa.

L’attività d’indagine traeva origine dalla denuncia di due giovani donne che si erano rivolte alla Polizia di Stato per denunciare un soggetto che le aveva pesantemente minacciate affinché sgomberassero le loro postazioni prostitutive ove avrebbe voluto collocare altre ragazze.

L’intensa e articolata attività permetteva di appurare che le strade dell’area di Cella erano, contese, tra due gruppi che, infatti, parlano di “guerra” e di marciapiedi “strappati” e conquistati con la forza.

Da un lato vi era J.E., cittadino albanese, indagato per tentata estorsione nei confronti delle due donne che avevano sporto denuncia; l’uomo, peraltro, era già gravato da precedenti specifici ed era stati arrestati alcuni anni fa per il reato di sfruttamento della prostituzione consumato in provincia di Foggia.

Dall’altro lato vi era S.G.M., cittadino rumeno, indagato per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di una delle due denuncianti; l’uomo, infatti, si faceva consegnare il denaro provento dell’attività di prostituzione ed accompagnava la donna presso la postazione prostitutiva contesa.

Durante l’attività di captazione emergevano telefonate particolarmente eloquenti poiché la ragazza sfruttata si lamentava con le amiche di essere costretta a prostituirsi per potere consegnare il denaro al compagno e di non potere, neppure, recarsi presso la propria nazione a fare visita al figlio.

All’esito dell’attività d’indagine e su richiesta del Pubblico Ministero sono state emesse due misure cautelari nei confronti dei due uomini destinatari, rispettivamente, del divieto e dell’obbligo di dimora in Reggio Emilia con l’obbligo di permanenza domiciliare notturno.

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