Ore 6.00 del mattino…suonava il telefono: ‘pronto’

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Buongiorno Causio..dormiva?’
‘Prima si, ora non più!’
L’Avvocato e le sue chiamate improvvise.

L’impatto con la Juve? Mi tremavano le gambe. Ero un ragazzino di sedici anni, venivo dalla Sambenedettese, dal Lecce. E invece ho trovato delle persone eccezionali, un ambiente favoloso. Io pensavo di essere già arrivato, mi sentivo un fenomeno alla Juventus, a sedici anni. E invece, dopo le giovanili, mi mandarono a farmi le ossa a Reggio Calabria e Palermo.
Tornato a Torino c’era Armando Picchi, che stravedeva per me. Mi volevano cedere ancora, ma lui si opponeva alla mia cessione, per questo mi mise in panchina durante Juve-Milan. A dieci minuti dalla fine mi disse: ‘Maestro, vai in campo, che da oggi non esci più’. Così, per regolamento, non potevano più cedermi. Qualche giorno dopo gli dissi: ‘Mister, lei mi ha chiamato maestro, ma io non sono ancora nessuno’. Mi rispose: ‘Stai tranquillo, io ho chiamato maestro solo un altro giocatore, all’inizio della carriera..Mariolino Corso’. Mi dispiace che Picchi non abbia potuto vedere quello che ho fatto durante la mia carriera..»

Una carriera arricchita dall’indimenticabile trionfo Mundial.
«Di ritorno dalla Spagna, fummo accolti da Pertini sull’aereo presidenziale, ricordo che il presidente voleva giocare a scopone. Io ho chiesto di stare col Vecio, lui ha scelto il capitano, Zoff. Abbiamo vinto grazie a una mia mossa, estrosa come quelle che facevo in campo e anche lì c’è stato di mezzo un 7, il mio numero, che ho calato al momento giusto. Che uomo Pertini! Un anno dopo era in visita a Udine e ha mandato un’auto dei Carabinieri a prendermi, per stare tutto il pomeriggio con me!

Il calcio indubbiamente è cambiato, non è più quello di una volta e, al momento, dobbiamo riconoscere di aver perso qualità in favore della quantità. Molta più fisicità e molta meno tecnica. Se penso ai grandi che ho incontrato, come Zico, Platini, Cruijff, Maradona, riesce difficile fare paragoni con i campioni del calcio attuale.
E poi..ci sono tanti interessi economici che distolgono dal vero obiettivo».

Barone..Maestro..Brazil. In due parole, Franco Causio. ❤️

fonte: corrieredellosport   calcio totale facebook