ORISTANO: ASCE HA A CUORE LA COMUNITÀ DI VIA ROCKFELLER

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Come ASCE, Associazione Sarda Contro l’Emarginazione, seguiamo con preoccupazione gli sviluppi della vicenda riguardante la comunità di via Rockfeller, a Oristano.

Dalle parole del sindaco Lutzu e dell’assessora Murru, ci sembra infatti che, invece di venire incontro alla difficoltà delle famiglie, si stia cercando di approfittare della disgrazia successa giovedì scorso per liberarsi una volta per tutte del “problema” rom.

Dopo anni di inerzia e di proposte irricevibili, dopo essersi lasciati sfuggire i fondi europei per il reinserimento sociale delle famiglie rom messi a disposizione dalla Regione negli anni scorsi, pretendere che adesso, in tempi brevissimi e sull’onda dell’emergenza abitativa le famiglie trovino casa da sole, è una assurdità. Il Comune dovrebbe sapere quanto è difficile per una famiglia rom trovare casa in affitto, visto che il Comune stesso non è stato in grado di trovarne.

C’è un problema che al Comune sembra sfuggire: si chiama razzismo. Ed è il motivo alla base di tutta questa vicenda di emarginazione sociale su cui, una volta di più, l’istituzione pubblica rifiuta di svolgere una riflessione, e prendersi le proprie responsabilità.

Troviamo ipocrite le affermazioni del sindaco, quando si dice “fortemente preoccupato” per la condizione dei bambini che vivono in via Rockfeller, e “costretto a segnalare al Tribunale dei minori” la loro condizione. Per anni al Comune di questa condizione non è interessato per niente, mentre oggi si usa questa situazione come minaccia da agitare dinnanzi alle famiglie rom, la minaccia esplicita di portare loro via i figli, per spingerle ad arrangiarsi da sole a trovare una soluzione abitativa purchessia.

Come ASCE ci dichiariamo disponibili a offrire una mano per cercare di trovare nel tempo più breve possibile una soluzione abitativa per queste famiglie, riteniamo che però, da parte dell’istituzione pubblica, ci debba essere maggiore volontà di collaborare a una soluzione, non il solito atteggiamento pilatesco, che finisce sempre per fare ricadere sui rom le responsabilità della emarginazione che subiscono e hanno subito sin’ora. Riteniamo assurdo che in una città come Oristano non si riesca a trovare una soluzione abitativa per queste famiglie. Se c’è la volontà politica, se si coinvolge la società civile, se si rispettano i componenti della comunità rom come persone, invece di trattarli come “problema”, le soluzioni si possono trovare.

ASCE Sardegna