Orlando: Fare subito la riforma del Csm

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magistrati
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Orlando, vice segretario Pd ed ex ministro della giustizia, oggi  in senato si vota la mozione di sfiducia al ministro Bonafede. Il suo partito non gli risparmia critiche ma voterà contro la mozione. Con qualche imbarazzo?

Nessun imbarazzo, la mozione va respinta con convinzione perché è strumentale ed è basata su argomenti infondati: le allusioni a oscure ragioni per la scelta del capo del Dap e il nesso inesistente tra provvedimenti del governo e scarcerazione dei boss mafiosi.

Al fondo però c’è l’attacco di Di Matteo a Bonafede e la parabola di un giustizialismo che il Pd dichiara di avversare. Sotto il profilo culturale questa vicenda dimostra che quando si cavalca la tigre prima o poi la tigre ti azzanna.

Quando ero ministro il Dap fece una circolare per omogeneizzare il trattamento del 41 bis in tutti gli istituti, nessun lassismo, secondo le indicazioni della Cedu. Bastò questo per far dire al M5S che si era riaperta la trattativa con una mafia. Ho subito sulla pelle quel metodo, non è il mio e lo combatterò sempre.

L’emergenza Covid ha interrotto il confronto sulla giustizia, il processo penale attende di essere riformato. Si può ripartire?

Sì, ma non dal punto di partenza quando si agitavano le bandiere invece di confrontarsi nel merito. Dobbiamo riprendere il discorso sull’efficienza del processo penale che è un bene scarso e va utilizzato solo per le forme di illecito non contrastabili in altro modo.