Palazzo Chigi: assistenti civici per attività solidale e non di polizia

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Si è conclusa la riunione con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e i ministri dell’Interno Lamorgese, degli Affari Regionali Boccia e del Lavoro Catalfo sul progetto degli “assistenti civici”. La presidenza del Consiglio si premura allora di chiarire che i ministri direttamente interessati al progetto proseguiranno nelle prossime ore nel mettere a punto i dettagli di questa iniziativa, che mira, per il tramite della Protezione civile, a soddisfare la richiesta di Anci di potersi avvalere per tutta la durata dell’emergenza sanitaria, di soggetti chiamati ad espletare, gratuitamente, prestazioni di volontariato, con finalità di utilità e solidarietà sociale.
Quella degli “assistenti civici” è un’iniziativa che “si inserisce nell’alveo di quelle già assunte dalla Protezione civile, che hanno portato a dislocare oltre 2.300 volontari nelle varie strutture ospedaliere, nelle Rsa e nelle carceri – aggiungono le stesse fonti che sottolineano come questi soggetti volontari “non saranno ‘incaricati di pubblico servizio’, e la loro attività non avrà nulla a che vedere con le attività a cui sono tradizionalmente preposte le forze di polizia”.
Le tensioni e i distinguo in seno alla maggioranza hanno tenuto banco negli ultimi 2 giorni intorno a un progetto e ad una necessità su cui avevano insistito in primis i sindaci e l’Anci, dopo le importanti difficoltà nel mantenere il controllo sull’applicazione delle norme di contenimento covid da rispettare nella fase 2. Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia (Pd) aveva spiegato di aver siglato un accordo con le Regioni e i sindaci d’Italia, raggruppati, per permettere l’arrivo di 60mila persone in piazze, parchi e spiagge sempre più affollati dagli avventori che vi si riversano spesso senza una protezione sul viso. Mostrando la pettorina blu con la scritta “assistente civico”, Boccia aveva spiegato che i volontari, selezionati tramite bando, sarebbero stati “a disposizione dei primi cittadini, con il loro sorriso e la loro educazione, e ricorderanno nei luoghi dell’assembramento che bisogna fare ancora qualche sacrificio, mantenere le distanze e avere la mascherina, per tutelare con questi atteggiamenti i nostri cari”.
Antonio Decaro, sindaco di Bari e rappresentante dei primi cittadini d’Italia, aveva charito da parte sua che non vi era la volntà di impiegare delle ronde “ma distributori di buona educazione a servizio nei parchi o nei mercati per contare gli ingressi. Da utilizzare anche per distribuire generi alimentari e farmaci”