Palermo, fratturavano arti per ottenere risarcimenti: 35 arresti

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Menomazioni per truffare le assicurazioni. Vasta operazione a Palermo e in provincia, denominata “Tantalo bis”, condotta dalla polizia di Stato in esecuzione di un fermo di indiziato di delitto emesso dalla procura della Repubblica di Palermo, contro una pericolosa organizzazione criminale specializzata in frodi assicurative realizzate attraverso le fratture di arti di vittime compiacenti. Scoperti numerosissimi raggiri ai danni di compagnie assicurative. C’è anche un morto tra le vittime dell’organizzazione criminale che truffava le assicurazioni a Palermo. E’ quanto emerge dall’inchiesta della Procura che ha portato al fermo di 34 persone. La vittima è un cittadino tunisino, Hadry Yakoub, trovato morto su una strada alla periferia del capoluogo, per questa vicenda erano state già fermate lo scorso agosto tre persone. All’extracomunitario sarebbero state somministrate dosi di Crack per evitare che si potesse sottrarre alle lesioni. La morte, in un primo momento decretata come conseguenza di un incidente stradale, in realtà era stata determinata dalle fratture multiple procurate al tunisino da appartenenti all’associazione criminale al fine di inscenare un finto incidente. I responsabili non avevano poi esitato a fingere comunque che il tunisino fosse rimasto vittima di incidente stradale. Le vittime compiacenti, ma costrette dal bisogno, come emerso dalle indagini della polizia di Stato di Palermo, venivano reclutate dai membri delle organizzazioni in luoghi frequentati da soggetti ai margini della società. Venivano, pertanto, individuati come congeniali ai fini dei gruppi criminali, tossicodipendenti, persone con deficit mentali o affetti da dipendenza da alcool, e con grandi difficoltà economiche, attratti dalle promesse di facili e cospicui guadagni, mai corrisposti dall’organizzazione criminale. Oltre 50 le vittime che, con i loro racconti colmi di disperazione hanno consentito di avvalorare il quadro accusatorio nei confronti dei sodali dell’associazione criminale. Tra le vittime anche migranti, uno dei quali è morto. Poche centinaia di euro erano promesse a chi accettava di farsi fratturare gli arti con dischi di ghisa, spranghe, bastoni: tra i 300 e i 400 euro, per una gamba o un braccio erano alcune delle tariffe accettate da chi si trovava nel bisogno e non aveva alternative. Pochi euro a fronte di guadagni di decine di migliaia di euro per gli organizzatori tra colletti bianchi, professionisti, periti assicurativi. Tra i fermati anche un avvocato. Particolarmente violenti i membri dell’organizzazione che non esitavano a scagliare pesanti dischi di ghisa come quelli utilizzati nelle palestre sugli arti delle vittime, in modo da procurare delle fratture che spesso menomavano le parti coinvolte costringendole anche per lunghi periodi all’uso di stampelle e sedie rotelle. Importanti le dichiarazioni rese alla procura da alcuni ‘pentiti’. Si tratta di soggetti tratti in arresto nell’ambito dell’operazione “Tantalo” della Squadra mobile di Palermo dello scorso agosto, che dopo l’arresto hanno deciso di collaborare.