Paolo Gentiloni: “Carissimi…

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Comincia così la lettera di #Conte a #Bruxelles. Si rivolge ai leader degli altri paesi nonché della Commissione e del Consiglio europeo.
Non è una lettera di risposta, perché la Commissione aveva scritto un mese fa a Tria e aveva già ottenuto una (travagliatissima) risposta dallo stesso Tria a fine maggio. I carissimi, insomma, non si erano fatti vivi con Conte.
È una (molto lunga) dissertazione sulle posizioni italiane circa il futuro dell’Unione. Posizioni tradizionali, in diversi punti anche condivisibili, accompagnate dalla ripetuta promessa di rispettare le regole e da un esibito impegno europeista.
Sappiamo che il problema italiano nei prossimi quindici giorni è evitare l’apertura di una procedura di infrazione. Se capisco bene, la lettera di Conte non si pone direttamente questo obiettivo. Intende piuttosto trasmettere un messaggio politico rassicurante: l’Italia, grande paese fondatore, rispetterà le regole, cercherà di cambiarle in meglio, non farà certo la guerra a Bruxelles.
Temo, però, che i Carissimi abbiano presente Salvini“””.