Papa Francesco: non viviamo una fede “da sacrestia”

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Nei Vespri che aprono il Mese Missionario Straordinario, Papa Francesco esorta la Chiesa a non cercare “oasi protette” ma ad essere sempre “sale della terra e lievito per il mondo”. Invita ad offrire i propri talenti, a mettere in gioco la vita che non è “un peso” ma “un dono”, ad essere Chiesa “in uscita e missionaria”, martiri perché primi testimoni della fede

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Splendono i colori del mondo nella Basilica di San Pietro. Un mondo che ha bisogno ancora dell’annuncio di Gesù, della speranza di Cristo, di credere a testimoni veri, pieni dell’amore di Dio, che hanno avuto il coraggio di scommettere su di Lui, fidandosi e lasciandosi portare negli angoli lontani della Terra. Sono suore, religiosi e anche due laici che, al termine dei Vespri, il Papa invia in missione, consegnando loro un crocifisso: l’ancora sicura alla quale aggrapparsi senza paura. Andranno in Brasile, in Sud Sudan, in Repubblica Democratica del Congo, in Kazakistan ma anche in Cambogia, a Taiwan, in Bangladesh e in Kirghizistan.