Parla #DIMAIO e sono #PAROLEGUERRIERE

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Luigi Di Maio

La Lega ha fatto cadere il primo Governo vicino al popolo dopo decenni di sanguisughe, portandoci a votare in autunno.

La Lega ha buttato giù l’unico Governo che in un anno ha resistito a lobbies e poteri forti. Che ha approvato la legge anticorruzione più punitiva d’Europa e ha iniziato ad aiutare pensionati, poveri e precari. E forse lo ha fatto cadere proprio per questo.

La Lega ora è in preda al panico, provano ogni giorno in tutti modi ad arrampicarsi sugli specchi per giustificare una scelta che è stata fatta per puro egoismo.

Contro questa scelta, ora si rivoltano contro i loro stessi sostenitori che da giorni, sulle loro pagine social, hanno iniziato ad attaccarli.

Queste cose nella storia si pagano, l’ho detto anche nell’ultima telefonata a Salvini prima della fine. La superbia non ha mai portato lontano nessuno.

Quando stavamo per abolire la prescrizione, riformare la giustizia e far saltare le concessioni ai Benetton, guarda caso hanno fatto cadere tutto.

Ora, siccome la Lega è in difficoltà, ha iniziato a buttarla in caciara con un fantomatico inciucio Pd-M5S. È sempre stato così. Lo hanno sempre fatto, per tentare di screditarci agli occhi delle persone deluse da loro. La destra diceva che eravamo di sinistra, la sinistra diceva che eravamo di destra. Non avevano null’altro da fare o da proporre e provavano a colpirci con questi mezzucci.

Ad ogni modo, noi siamo stati stati chiari. Il M5S non ha paura delle elezioni, anzi.

Andiamo a votare subito. E, facciamo subito un’altra cosa: tagliamo 345 poltrone di parlamentari e i loro stipendi. Possiamo farlo subito, manca solo un voto. Ci vogliono al massimo due ore per eliminare definitivamente 345 poltrone e risparmiare mezzo miliardo di euro. Sono tanti soldi. E si possono investire in modo più utile: in strade, scuole, ospedali. Non in stipendi di politici. Nessun partito aveva mai avuto il coraggio di portare avanti una riforma come questa ed ora è lì, basta un piccolo passo.

Stamattina inizieremo a raccogliere le firme tra i parlamentari per chiedere la calendarizzazione d’emergenza alla Camera del taglio dei parlamentari.

Contano i fatti, non le parole.

E i fatti si possono dimostrare subito, non tra due mesi o tra due anni. Adesso.

Poi subito il voto.

Luigi Di Maio