PASQUA E PASQUETTA NO ALLE APERTURE DEI SUPERMERCATI

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IPERCOOP FOTO DI © SANDRO MICHAHELLES/SINTESI

Pasquetta, 25 Aprile e Primo Maggio, i sindacati umbri rinnovano l’appello a sindaci e Regione: no alle aperture dei supermercati

La chiusura dei supermercati nei festivi consente ai lavoratori e alle lavoratrici, in questo periodo di emergenza Covid 19, di aver garantito il giusto riposo e può ridurre sensibilmente gli spostamenti delle persone, i contatti sociali e quindi i rischi di contagio. Ad affermarlo, stavolta, non sono soltanto “i soliti sindacati”, ma è anche il ministero della Salute, con il conforto della comunità scientifica.
Alla luce di questa presa di posizione importante, i sindacati umbri Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno richiesto l’intervento della Regione per la chiusura nei giorni festivi di tutti i supermercati, gli iper, i negozi di vicinato e i discount.
“Ad oggi nessuna risposta è pervenuta – scrivono in una nota Filcams, Fisascat e Uiltucs dell’Umbria – ma è essenziale, tanto più in un periodo di festività ricorrenti (Lunedì di Pasqua, 25 Aprile e Primo Maggio) che le istituzioni, compresi i sindaci che hanno poteri significativi nella regolazione delle attività commerciali, prendano misure in questa direzione, perseguendo anche un’omogeneità di indirizzo e di controllo”.
In primo luogo, osservano ancora i sindacati, va rivista la scelta di apertura nel lunedì di Pasqua di gran parte dei marchi presenti sul territorio regionale (Eurospin, Lidl, Pam, Emi, Conad in franchising, Superconti ecc..). “Tale scelta – dicono le tre sigle – va infatti in una direzione opposta rispetto alle indicazioni governative e non tiene conto delle ripercussioni sia per lavoratrici e lavoratori, che non potranno ‘restare a casa’, sia per i flussi di persone che inevitabilmente si creeranno, contravvenendo alle stesse indicazioni del ministero”. Al contrario, i sindacati considerano le aziende che hanno scelto la chiusura come un punto di riferimento per la logica del rispetto delle regole e delle persone.
Ovviamente, quella dell’apertura nei festivi è un tema che va oltre l’emergenza Covid 19. “Le nostre organizzazioni sindacali – continuano Filcams, Fisascat e Uiltucs – hanno sempre sostenuto che questa è una scelta dettata solo dall’idea di una società consumistica, che penalizza la socialità delle famiglie, in primis delle lavoratrici e dei lavoratori, e più in generale la qualità dei rapporti tra le persone”.
“Questa fase, però, può forse portarci, finito il periodo dell’emergenza, ad una consapevolezza diversa sull’uso delle risorse ambientali, sulla necessità di produrre sempre meno inquinamento e rifiuti, sulle criticità che il consumismo spinto ha messo a nudo”, concludono i sindacati.