PCI: RIORGANIZZARE IL PRESIDIO OSPEDALIERO DI CAIRO MONTENOTTE!

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SAVONA – Nelle scorse ore abbiamo appreso con favore la notizia dell’esposto depositato ieri, venerdì 21 agosto, con cui il “C.S.L. Comitato Difesa Sanità Locale-Permanente (Val Bormida)” segnala alla Procura della Repubblica di Savona molteplici e circostanziate criticità nella erogazione dell’assistenza sanitaria in Val Bormida e, in particolare, nell’assicurare il rispetto dei tempi degli interventi di emergenza-urgenza, così come stabiliti con il D.M. 70/2015 e dalla Giurisprudenza del Consiglio di Stato.

Sul tema ci eravamo già espressi nel Marzo scorso: la chiusura del centro di primo soccorso, un punto fondamentale per l’intera Val Bormida, in un territorio dove la popolazione è, per lo più, in età avanzata ed esistono aziende a rischio elevato di incidenti, è stato un gesto da irresponsabili.

La salute rimane una priorità da salvaguardare per cui non possono esistere territori di serie A ed altri di serie B!

La chiusura di quel reparto dell’ospedale ‘isola’ i cittadini dell’entroterra savonese che si ritrovano sprovvisti della completa agibilità di una struttura punto di riferimento per la sanità della zona lasciandoli in grande difficoltà nell’affrontare problematiche legate a diverse patologie ed eventuali incidenti visti i lunghi tempi di percorrenza necessari per arrivare presso i Pronto soccorso più vicini, a San Paolo di Savona o, in alternativa, a Santa Corona di Pietra Ligure e vista la mancanza di un servizio di elisoccorso operativo h.24.

Auspichiamo un ‘cambio di rotta’ sul tema della sanità pubblica finora trascurata e indebolita a favore di quella privata rendendo evidenti i pessimi risultati raggiunti ed emersi in maniera importante, soprattutto, nella situazione di emergenza Covid-19 appena passata per cui speriamo non ci saranno ricadute.

Il PCI, oltre a condividere i contenuti dell’esposto, invita le istituzioni competenti ad un serio impegno riguardo un progetto di riorganizzazione del presidio ospedaliero di Cairo Montenotte che permetta di continuare a garantire a tutta la popolazione della Val Bormida, un diritto fondamentale, garantito a tutti i cittadini indipendentemente dal loro ceto sociale, quello della salute.