Pd: sanità, FVG sia compatto contro offensiva veneta

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Trieste  – “La sanità del FVG va difesa dall’offensiva veneta. È necessario assumere una posizione ferma e chiara per garantire le nostre eccellenze, dal Cro di Aviano a tutta la sanità regionale”.

A dirlo sono i consiglieri regionali del Pd, il capogruppo Sergio Bolzonello, Nicola Conficoni e Chiara Da Giau.

“Il piano d’investimenti della sanità veneta sul polo oncologico di Castelfranco è un tema estremamente delicato che rischia di mettere in grave difficoltà il Cro di Aviano perché sulla questione extraregionale si gioca molto del futuro dell’intera sanità Fvg – sostiene il capogruppo Bolzonello -. Ora più che mai è necessario procedere speditamente sul potenziamento della nostra struttura oncologica pordenonese, dando continuità agli investimenti in essere fra cui quello della protonterapia che darà un primato nazionale in campo terapeutico e della ricerca al Cro di Aviano e a tutta la sanità regionale. Serve, in questa partita, una condivisione d’intenti di tutto il territorio non solo pordenonese, trovandoci di fronte a una questione che deve riguardare tutta la regione”.

E sui tempi di arrivo della macchina per la terapia a protoni, interviene anche Conficoni, chiedendo rassicurazioni e annunciando un’interrogazione: “Possamai, nominato direttore dell’Aas 5, era la persona che si stava occupando di questa importantissima partita. È giusto avere contezza rispetto al completamento di questa operazione che si riflette direttamente sul ruolo che un Irccs di tale livello, come il Cro, ha su scala nazionale e internazionale e nell’auspicato riconoscimento come centro di riferimento oncologico regionale”.

Per Da Giau, “accanto all’importante questione legata al Cro, esiste una partita più amplia che va giocata su tutto il confine tra FVG e Veneto, toccando il tema di Sacile (con le ventilate aperture alla sanità privata) e quello di Latisana (con il punto nascita). L’attrattività del Cro – continua – oltre all’importante macchinario per la protonterapia, si ottiene anche investendo sulla qualità delle persone e dando loro certezze di continuità nell’occupazione”.

Inoltre, prosegue Da Giau, “è innegabile un ritardo su alcune decisioni complessive, rispetto alle varie strutture e iniziative che oltre confine minacciano la nostra sanità, dall’assurda trovata del Veneto di offrire ombrelloni a chi nasce a Portogruaro, fino all’assalto al Cro con la struttura di Castelfranco. Di fronte all’offensiva veneta dovremmo rispondere con una sanità pubblica caratterizzata da una forte impronta manageriale, fattore che non può e non deve essere a esclusivo appannaggio degli operatori privati. Serve dunque una forte visione aziendale e una chiara idea generale rispetto alla direzione da seguire”.