“Peggio di questa crisi cʼè solo il dramma di sprecarla”

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Nella messa della domenica di Pentecoste, Papa Francesco invita a a pregare per “quanti sono tenuti a prendere decisioni delicate e urgenti, perché proteggano la vita umana e la dignità del lavoro. Si investa sulla salute, sul lavoro, sull’eliminazione delle disuguaglianze e delle povertà. Mai come ora ci serve uno sguardo ricco di umanità: non si può riprendere da capo a inseguire i propri successi senza preoccuparsi di chi è rimasto indietro”, dice.

Occorre “invertite il senso di marcia. Abbiamo bisogno di tornare a camminare verso Dio e verso il prossimo: non separati, non anestetizzati di fronte al grido dei dimenticati e del pianeta ferito”, prosegue Papa Francesco in un videomessaggio all’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e alle altre Chiese d’Inghilterra. “Abbiamo bisogno di essere uniti per fronteggiare le pandemie che dilagano: quella del virus, ma anche la fame, le guerre, il disprezzo della vita, l’indifferenza. Solo camminando insieme andremo lontani”.

“In questa pandemia – dice ancora il Santo Padre – quanto fa male il narcisismo, il ripiegarsi sui propri bisogni, indifferenti a quelli altrui, il non ammettere le proprie fragilità e i propri sbagli. Ma anche il secondo nemico, il vittimismo, è pericoloso”. E ancora: “Ora, nel grande sforzo di ricominciare, quanto è dannoso il pessimismo, il vedere tutto nero, il ripetere che nulla tornerà più come prima! Pensando così, quello che sicuramente non torna è la speranza”.

Non “sprecare” l’emergenza che stiamo vivendo: è poi l’appello del Papa. “Liberaci dalle paralisi dell’egoismo e accendi in noi – ha detto nell’omelia invocando lo Spirito Santo – il desiderio di servire, di fare del bene. Perché peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi”. Il pontefice ha indicato i tre mali da evitare in questo momento: il narcisismo, il vittimismo e il pessimismo.