PER 51 ANNI, NESSUN INTERVENTO MANUTENTIVO SUL PONTE MORANDI

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Oggi la Procura di Genova ha chiuso le indagini per il crollo del Ponte Morandi

Avvenuto il 14 agosto 2018, causando la morte di 43 persone. 69 gli indagati a rischio processo tra i vertici di Autostrade per l’Italia e Spea Engineering. Secondo la Procura, dall’inaugurazione del viadotto, nel 1967, al crollo del 2018, non sarebbe stato eseguito il benché minimo intervento manutentivo di rinforzo sugli stralli della pila 9. Leggere le conclusioni della procura lascia increduli e ci addolora tutti come cittadini. Indipendentemente dai colori politici è ora che il Governo proceda ad una revoca della concessione. Lo Stato, quello con la S maiuscola, non deve retribuire questi imprenditori che sono stati principalmente “predatori” dei beni comuni, di beni comuni che erano stati loro affidati. Ci auguriamo che il processo inizi presto e che la verità processuale ci consegni dei colpevoli che si assumano le proprie responsabilità. Il comunicato stampa dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, ripreso dalle agenzie 👇🏻
PONTE MORANDI, M5S: TRAGEDIA POTEVA ESSERE EVITATA, CHI HA RESPONSABILITA’ PAGHI “Le notizie che arrivano dalla Procura di Genova sull’inchiesta per il crollo del Ponte MORANDI sono inquietanti e dimostrano che quanto sostenevamo fin dall’inizio potrebbe rivelarsi più che fondato”. Così in una nota i deputati del MoVimento 5 Stelle delle commissioni Ambiente e Trasporti e i senatori della commissione Lavori Pubblici. “Da quanto emerge dalla chiusura delle indagini – aggiungono – in 51 anni, dall’inaugurazione nel 1967 e il crollo nel 2018, non sarebbe stato eseguito alcun intervento di manutenzione sugli stralli della pila 9 e che hanno poi portato al crollo del ponte costato la vita a 43 persone. La tragedia, con una opportuna manutenzione, avrebbe potuto essere evitata”. “Il concessionario privato – proseguono -, dal 1982 avrebbe speso solo poco più di 26mila euro a fronte di oltre 1,3 milioni di euro investiti dal concessionario pubblico. Una situazione inaccettabile nonostante il concessionario avesse i bilanci più che in attivo, tanto da aver distribuito utili ai suoi azionisti tra l’80 e il 100%”. “Auspichiamo a questo punto che, chi ha responsabilità, paghi per queste clamorose negligenze che hanno causato tanto dolore a decine di famiglie e messo in ginocchio l’economia di un’intera città” concludono i parlamentari pentastellati.