Per i 70 anni della Repubblica Popolare Cinese, la più grande parata militare di sempre

0
44

Pechino si prepara a celebrare il settantesimo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese con una parata militare “più grande delle precedenti” e un discorso del presidente, Xi Jinping, che il 1 ottobre passerà in rassegna i 15 mila soldati dell’Esercito di Liberazione Popolare a piazza Tienanmen. Per ottanta minuti, soldati e mezzi militari sfileranno nel centro della città. Al passaggio delle truppe verranno eseguite quindici canzoni patriottiche da una banda militare. L’obiettivo della parata, hanno detto i generali dell’Elp coinvolti nell’organizzazione dell’evento, è mostrare i progressi militari compiuti negli ultimi settanta anni. A Tienanmen sfileranno le armi più all’avanguardia a disposizione delle Forze Armate, tra cui i nuovi droni spia e i droni stealth, ma soprattutto i missili balistici intercontinentali Df-41, anche se non ci sono conferme ufficiali. Fuochi d’artificio e una cena di gala completeranno il quadro dei festeggiamenti, i primi da quando la Cina è riconosciuta come una potenza globale, con al vertice Xi Jinping, il leader spesso descritto come il più potente dai tempi del fondatore del Paese, Mao Zedong. Il presidente terrà un discorso sui successi della nazione negli ultimi 70 anni e sul suo futuro, con l’obiettivo di infondere ottimismo in una fase incerta per la guerra commerciale con gli Usa, per l’economia interna in evidente difficoltà e per le proteste di Hong Kong. Per celebrare le ricorrenza Xi ha anche approvato un’amnistia per i prigionieri, la nona dal 1949 e la seconda da quando è al vertice del Paese. La perfetta riuscita dell’evento è un elemento chiave: le prove della parata si susseguono da settimane a Pechino. Sono a disposizione migliaia di agenti, le strade sono chiuse da giorni e da notti si svolgono ormai le prove per il passaggio dei mezzi blindati, spesso ripresi dalle telecamere degli smartphone dei curiosi. Una serie di divieti, come spesso accade in occasione di ricorrenze estremamente sensibili, scandisce l’attesa: cieli del centro chiusi agli aquiloni, ai droni e persino ai piccioni fino al giorno dell’anniversario della vittoria delle truppe comuniste di Mao Zedong sui nazionalisti di Chiang Kai-shek. Le restrizioni riguardano anche internet: la popolare piattaforma di micro-blogging Weibo, scrive la Bbc, ha deciso di cancellare i contenuti che distorcono, o peggio insultano, la storia nazionale. A Pechino, in vista del grande evento, rimarranno chiusi i cantieri edili e verranno messe in atto misure per controllare lo smog e assicurare che il 1 ottobre il sole splenda su un cielo limpido. Nonostante i disagi, il senso di orgoglio e di patriottismo è da giorni alimentato con meticolosità dai media ufficiali. Per celebrare anche da casa l’anniversario, vanno in onda serie tv dedicate alla fondazione della Repubblica, e sulle smart tv cinesi c’è un intero canale dedicato alla ricorrenza, con programmi a tema. L’orgoglio di appartenenza alla nazione va in onda anche sul grande schermo: lo scorso fine settimana il film storico “Mao Zedong 1949” si è classificato al primo posto al botteghino cinese, scrive l’agenzia Xinhua su dati del China Movie Data Information Network, incassando 7,36 milioni di yuan, poco meno di un milione di euro. Se tutto deve essere perfetto a Pechino, il problema è altrove. A Hong Kong, l’anniversario non sarà salutato dai fuochi d’artificio sul Victoria Harbour e l’amministrazione guidata da Carrie Lam celebrerà la ricorrenza in tono dimesso per evitare di esacerbare ulteriormente gli animi dei manifestanti anti-governativi. Gli appelli di Lam alla riconciliazione non hanno finora fatto presa sui manifestanti e il programma delle proteste, peraltro non autorizzate, in vista del 1 ottobre appare una sfida diretta a Pechino: gli organizzatori del Civil Human Rights Front hanno invitato i cittadini sono invitati a vestirsi di nero, il colore delle proteste, e gli attivisti starebbero pensando anche a una nuova protesta davanti al consolato britannico.