Perché siamo una cooperativa

0
61

Conad è una cooperativa di imprenditori (più correttamente, una cooperativa di cooperative) che si sono messi assieme con degli obiettivi in comune, che ha iniziato 60 anni fa e che non ha intenzione di fermarsi. I nostri cooperatori possono essere grandi o piccoli, ma tutti assieme fanno – anzi facciamo – una comunità dove ognuno ha il suo ruolo. Se non marciamo tutti, le cose non vanno. Perché qui siamo tutti “signor Conad”, dal primo all’ultimo. Ed è così che riusciamo a funzionare.

Essere tutti “signor Conad” vuol dire cambiare modo di vedere il mondo, imparare a pensare sia al bene della propria attività, sia a quello di tutta la nostra comunità. I “signor Conad” ogni giorno tirano su la serranda, parlano coi dipendenti, con clienti, magari stanno alla cassa o affettano i salumi. Ma non solo.

L’essenza del nostro modello è fare sistema. Lo dico sempre: l’isolamento è uno dei grandi problemi italiani. Ci vuole coraggio a decidere di pensare sia a se stessi sia al bene della comunità di cui si fa parte, è più facile fare finta di nulla, badare solo al proprio scaffale. I “signor Conad” questo coraggio ce l’hanno.

Conad unisce un gruppo di grandi cooperative territoriali, dove tutti i cooperanti partecipano alle decisioni. Da noi le cose si votano, e “uno vale uno” per davvero. È faticosissimo mettersi d’accordo, ma i risultati ci stanno dando ragione. È una fatica che ci sta ripagando con una crescita superiore a quella del nostro mercato e con la possibilità di diventare ancora più grandi.

Proprio per questo nel mio lavoro non mi posso permettere di stare dietro a una scrivania, ma devo viaggiare, conoscere i “signor Conad” e capire di che cosa hanno bisogno loro e le comunità che a loro si affidano per fare la spesa. Non è una faccenda banale. Il mio ruolo è di mettere assieme, di unire: io non prendo decisioni dall’alto, io devo partecipare. Non posso sprofondare in una poltrona a Bologna: devo consumare le suole, ascoltare e capire.

Noi “Signor Conad” siamo tutti anche cittadini che vivono attivamente nelle comunità, dove lavoriamo e abbiamo un negozio. Per una Cooperativa creare valore sociale è un principio fondante, certo, ma più semplicemente noi cerchiamo di soddisfare i bisogni delle persone anche fuori dai negozi. Perché una Comunità che sta bene poi compra altrettanto bene. Per noi “Signor Conad” il valore sociale è inscindibile dal valore economico.

Se oggi noi “signor Conad” stiamo crescendo così tanto è perché tutti assieme abbiamo una visione del futuro che vogliamo. È perché tra di noi parliamo, perché facciamo in modo che ciò che è importante per il piccolo lo sia anche per me nel mio ufficio di Bologna e viceversa. Quando facciamo delle riorganizzazioni – penso alla nascita di Conad Nord Ovest – pensiamo a come rafforzarci e a essere un modello di crescita “visionaria” che mira a gestire bene oggi le nostre Cooperative per lasciarle forti e competitive nelle mani di chi viene dopo di noi. Questo è fare “impresa sostenibile”. Perché lavorare sulla inter-generazionalità costringe noi coi capelli bianchi a metterci in gioco per trasmettere a chi verrà dopo valori etici prima che economici, che devono essere preservati e fatti crescere.

Si dice che il nonno crea, il padre consolida e il figlio distrugge. Noi questo modo di dire lo vogliamo smentire. Mica solo per Conad; che futuro avrebbe l’Italia con un modello imprenditorale così, che vede nei figli la fine invece che un nuovo inizio?

So perfettamente che nel mondo di oggi la cooperativa può sembrare qualcosa di antico, ma la verità è che è un modello attualissimo perché è capace di adattarsi al mondo in cui vive. Perché è parte del mondo in cui vive. Perché fare cooperativa vuol dire prendersi delle responsabilità, come persone e come tasselli di una comunità. Tutti assieme.