Pericolo eversione, attenzione alle fabbriche e alle parole che usiamo

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Episodi inquietanti e preoccupanti sui murali si iniziano a registrare nelle viscere delle grandi città e nelle periferie disagiate e abbandonate. Quelle dove i “miliardi”, gli “sforzi poderosi” non arrivano e dove crescono la fame e le diseguaglianze.

Sono lontano anni luce dall’agire politico del presidente Fontana; spesso non condivido le politiche sindacali della Uilm. Ma qui sono in gioco le ragioni che tengono la nostra coesione nazionale e coscienza sociale.

Non voglio accomunare gli episodi, che magari trovano coltura in terreni diversi, ma entrambi ci parlano di eversione. L’eversione non è di destra o di sinistra: è eversione e basta. Sbaglierò ma è questo il mio sentire.
“Fontana assassino”; “Liguori infame per te solo lame”.

Vengo alla fabbrica di Leonardo Aeronautica di Pomigliano d’Arco, dove lavoro. Scontata e sentita la solidarietà a Pietro Liguori, nostro sindacalista di RSU che riversa con passione il suo impegno sindacale da sempre.

Ma la questione è politica e molto più ampia. Le fabbriche, dove si suda nel lavoro per portare a casa il pane, sono da sempre presidi di democrazia e legalità. E non a caso, sono state prese di mira dall’eversione nei passaggi topici del Paese negli ultimi 50 anni. Il disagio aumenterà sempre più e troverà casa nell’eversione.

L’episodio è frutto anche di gelosie o calcoli personali e credo e spero rientrerà. Ma resta che i prossimi mesi saranno durissimi e bisognerà avere grande il senso di responsabilità e vigilare tanto.

Anche per questo, consiglierei di abbassare i toni. Maggioranza e opposizione devono essere consapevoli che nei prossimi mesi rischiamo di “giocare” con il fuoco!