Piombino: in spiaggia senza plastica i balneari si attrezzano Via la plastica

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Al suo posto legno, carta o amido di mais. I costi sono maggiori, ma, come dice Luigi D’Addano, titolare dello stabilimento balneare Pascià, a Perelli, «dobbiamo aiutare la natura».

A fine giugno la Regione Toscana ha approvato una legge che vieta, già dalla stagione estiva in corso, l’utilizzo di plastica monouso all’interno degli stabilimenti balneari, nelle aree protette e durante le manifestazioni pubbliche. Il Comune di Piombino, d’altra parte, ha aderito a “Spiagge sostenibili”, protocollo d’intesa siglato da Regione, Associazione nazionale comuni italiani, e dalle principali associazioni di categoria, annunciando la prossima emanazione di un’ordinanza sul tema.

Gli stabilimenti balneari presenti sulla costa piombinese, intanto, si stanno adeguando alla nuova vita plastic free, cioè libera dalla plastica. «Noi abbiamo già eliminato gran parte della plastica monouso – racconta Claudio Serrature, titolare del Beach club Dune, a Perelli – Adesso utilizziamo, per esempio, piatti di carta o oggetti in amido di mais». La stessa cosa succede anche al bagno Pascià, dove «non c’è quasi più niente di plastica – dice D’Addario – Noi abbiamo posate di legno, buste biodegradabili e bicchieri di carta. Abreve, inoltre, elimineremo anche le cannucce». A Baratti la situazione è simile. «Ci stiamo adeguando alla normativa – afferma Matteo Bertini, bagno Baratti – e abbiamo ridotto l’utilizzo di bicchieri e cannucce di plastica».

Un passo avanti verso la tutela dell’ambiente marino, quello attualmente in corso in tutta la Toscana, che, soprattutto inizialmente, ha presentato qualche difficoltà di applicazione per gli esercenti. I prezzi dei nuovi materiali, per esempio, nella maggior parte dei casi sono per i gestori maggiori rispetto a quello della plastica. «I costi sono aumentati del 30%», dice Serratore. Questo talvolta si rinette, anche se non sempre, su un aumento delle tarif fe che interessa il cliente.

Altra difficoltà riguarda la reperibilità dei nuovi materiali. «I fornitori che, per esempio, hanno nelle loro disponibilità bottiglie d’acqua in altri materiali (diversi da plastica e vetro ndr) sono pochi. Quindi non è stato facile trovare la mercé, ne, d’altra parte, è stato semplice organizzare i magazzini», dice Fabrizio Lotti, vicepresidente nazionale Fiba Confesercenti, presidente regionale Assoturismo e titolare dello stabilimento balneare La Capannina, a Perelli. Che aggiunge: «Come associazioni di categoria abbiamo partecipato alla fase che ha portato alla stesura della legge regionale». Esercenti, stabilimenti balneari e organizzatori di eventi avranno la possibilità di smaltire le eventuali scorte di prodotti in plastica monouso fino al 31 dicembre.

Nonostante le difficoltà incontrate, molti operatori balneari concordano nella necessità di tutelare l’ambiente, anche bandendo la plastica monouso. «Il prossimo passo sarà dire no al fumo in spiaggia», conclude Lotti. – Claudia Guarino tiolare del Pascià d’Addario: «Costi maggiori ma dobbiamo aiutare la natura».