Pioppi, i “mangiaplastica” alleati dell’ambiente

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La scoperta dei ricercatori dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa

I pioppi possono ridurre in maniera significativa alcuni dei principali composti inquinanti, presenti nell’ambiente. Le radici, infatti, sarebbero in grado di assorbire e smaltire le sostanze nocive presenti nelle plastiche, gli ftalati eliminandoli dall’ecosistema. A rivelarlo, una ricerca tutta italiana pubblicata sulla rivista Environmental Science and Pollution Research e guidata Francesca Vannucchi, dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Lo studio -riporta ANSA Scienza&Tecnica- pone le basi anche per approfondire il meccanismo con cui queste sostanze tossiche vengono degradate all’interno dei tessuti vegetali. Gli ftalati sono micro-inquinanti dagli effetti decisamente negativi sul funzionamento degli ecosistemi e sulla salute umana. Si tratta di una famiglia di composti chimici usati nell’industria delle materie plastiche, in particolare nel Pvc, per migliorarne flessibilità e modellabilità, ma trovano impiego anche in profumi, pesticidi, smalti per unghie e vernici.

La ricerca, cui ha collaborato anche l’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Pisa, ha dimostrato che il pioppo della specie Populus alba Villafranca, potrebbe essere il candidato adatto per ridurre gli impatti negativi dovuti alla persistenza di questi composti nell’ambiente: le sue radici, infatti riescono ad assorbire e immagazzinare gli ftalati, confermando la grande tolleranza di questa pianta alle sostanze inquinanti. Ulteriori studi saranno necessari per capire come i composti vengono poi smaltiti e utilizzati all’interno dei tessuti vegetali.