Poco più di un anno fa proposi di sciogliere e rifondare il Pd

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orfini
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E ottenni un risultato unico nella storia del nostro partito: unire tutti contro questa ipotesi, da Renzi a Zingaretti, da Martina a Gentiloni.
Oggi in una intervista a Repubblica Zingaretti propone di sciogliere e rifondare il Pd dopo le regionali.
Bene, lieto che questi mesi abbiano fatto maturare ed evolvere la sua posizione.
E voglio prendere sul serio questa svolta.
Ma perché non sia solo fuffa, c’è bisogno di chiarezza su alcuni punti.
Oggi c’è un popolo che scende in campo e si mobilita contro la destra, ma non si riconosce e a volte nemmeno vota i partiti del centrosinistra. Trova il Pd respingente. Trova incomprensibili scissioni e frammentazioni.
Trova surreali e ombelicali le modalità del nostro fare politica.
Se vogliamo dargli rappresentanza non possiamo chiedergli di entrare in ciò che rifiutano. Ma dobbiamo riplasmare il nuovo soggetto politico su di loro, su quel popolo. E farlo non per conto loro, ma insieme a loro.
Non rifonderemo mai il Pd facendo un congresso con le nostre regole. Che peraltro abbiamo reso più chiuse e restrittive con le ultime modifiche.
Vogliamo davvero rifare tutto, come dice Zingaretti? Si stracci lo statuto del Pd, si prenda un foglio bianco e si cominci a ragionare con quel popolo su cosa scriverci sopra. Apriamo una grande riflessione nel paese su cosa voglia dire oggi essere alternativi al sovranismo e su come una forza del genere debba organizzarsi.
E si sfidi su questo anche chi oggi nel Pd non c’è, chi se ne è andato. Un grande processo di ricomposizione che azzeri le rendite di posizione di tutti.
O è questo, o si recupera questa ambizione, oppure stiamo solo facendo finta, ancora una volta.
Ma voglio provare a credere che questa volta non sarà così.