Pompei e Santorini: l’eternità in un giorno

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Le Scuderie del Quirinale ospitano un’interessante esposizione in cui i temi della catastrofe e della successiva rinascita accompagnano i visitatori in un inaspettato percorso a ritroso nel tempo e nella storia. Pompei e Santorini, due straordinari luoghi uniti da un’identica fine, rivivono in un singolare confronto attraverso più di 300 oggetti, fra statue, affreschi, vasi, gemme e quadri, lungo un arco temporale che va dall’età del bronzo ai nostri giorni.

I reperti esposti, provenienti dagli scavi di Akrotiri, fiorente città portuale sull’isola di Santorini travolta da un’eruzione nel 1628 a.C. sono messi in parallelo con alcune delle più rappresentative testimonianze di Pompei, segnata da un’identica fine nel 79 d.C., circa 1700 anni dopo.

Il percorso è arricchito da opere di artisti moderni e contemporanei quali Joseph Turner, Renato Guttuso, Andy Warhol, Alberto Burri, Giuseppe Penone, James Graham, Damian Hirst, per sottolineare quanto la riscoperta delle città sepolte abbia influenzato, secoli dopo, l’immaginario artistico.

La mostra, a cura di Massimo Osanna e Demetrios Athanasoulis, con Luigi Gallo e Luana Toniolo, nasce da una collaborazione istituzionale tra il Parco Archeologico di Pompei, l’Eforia delle Cicladi e le Scuderie del Quirinale.