Ponte Morandi, i parenti delle vittime: “Giusta la revoca ad Atlantia, ci sono 43 morti”

0
66

Roma – “Quella di Aspi è tra le letterine che non vorresti mai vedere. Siamo dalla parte del Governo che sta cercando di mettere una pezza ad anni e anni di inadeguatezza nell’affidamento dei nostri beni pubblici, pensiamo che le minacce siano un bruttissimo segnale in democrazia e che l’etica imprenditoriale, in questo caso, debba fare ancora molti passi avanti”. Lo scrive in una lettera di Natale aperta Egle Possetti, del comitato Vittime Ponte Morandi, riguardo alla lettera che Autostrade per L’Italia ha inviato al Governo, chiedendo 23 miliardi di euro di risarcimento dopo la notizia della possibile revoca sulle concessioni ad Atlantia, secondo la norma del decreto Milleproroghe che parla di affidamento ad Anas.
Giorni duri

“Per noi famigliari questi giorni sono particolarmente duri, troppe sedie rimarranno vuote” spiega nella missiva di Natale Egle Possetti, la sostiene apertamente la possibilità di una revoca delle concessioni perché “43 morti sono una giusta causa” riferendosi alle contestazione di Autostrade per l’Italia “Mi fu insegnato che esistono anche le giuste cause per rescindere dai contratti – prosegue Possetti –, penso che non si debba aggiungere altro, dicendo che 43 persone morte possano essere un ottima causa, le colpe saranno definite in tribunale ma anche un bambino che scrive la sua lettera a Babbo Natale potrebbe dire che questa gestione ha avuto qualche piccolo problema”.
Di Maio: “Si deve revocare”

Per Luigi Di Maio non c’è alternativa alla revoca: “E come può finire? Abbiamo 43 vittime, delle famiglie che ancora piangono, indagini e perizie che ci dicono che Autostrade non ha provveduto adeguatamente alla manutenzione del ponte Morandi nonostante fosse a conoscenza dei rischi. È gravissimo, non c’è altra soluzione alla revoca della concessione, mi sembra evidente”, ha detto in un’intervista a La Stampa.
Il sindaco di Genova: “A maggio la prima macchina sul ponte nuovo”

“Tutti i lavori edilizi, non quelli di acciaio ma le pile, saranno terminati entro la fine di gennaio”, ha dichiarato il sindaco di Genova e commissario per la costruzione del viadotto sul Polcevera Marco Bucci durante un sopralluogo al cantiere con il governatore Toti. “Questo consentirà di vedere a metà marzo il ponte completo con tutte le infrastrutture in acciaio montate. A metà maggio, pensiamo, potrà passare la prima macchina”.

Cristina Gauri