Prescrizione: ormai la questione non è più giuridica ma politica

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Il tema “prescrizione” è uno dei capisaldi del programma 5Stelle, sul quale il Movimento – quantomeno per ora – non intende fare passi indietro, anche perché la riforma reca la firma del ministro della giustizia pentastellato Bonafede, che ora è pure capo delegazione grillino. Se Bonafede cedesse anche su questo tema perderebbe la faccia non solo lui, ma l’intero partito. Le difficoltà del Movimento sono sotto gli occhi di tutti, la sconfitta sulla prescrizione equivarrebbe ad un colpo di grazia.

Dall’altro lato, se a cedere fosse Matteo Renzi la sua posizione si indebolirebbe in modo consistente, a tutto vantaggio di Giuseppe Conte. Spieghiamo il perché. Il Presidente del Consiglio sta creando un nuovo centro – una sorta di brutta copia della Dc ben vista in Vaticano – a supporto del Pd, in un centrosinistra che possa competere, quantomeno sulla carta, col centrodestra.

Insomma, quello che aveva intenzione di fare Renzi quando è uscito dal Pd creando ItaliaViva, ossia occupare il centro, avrebbe come protagonista non più il Senatore di Firenze ma il Presidente del Consiglio. In questo nuovo centrosinistra, infatti, non c’è spazio per due formazioni di centro. Due galli in un pollaio non possono coesistere.
Se Renzi perdesse la battaglia contro Bonafede sulla prescrizione, la sua posizione e il suo spazio politico verrebbero occupati da Conte, figura tra l’altro più rassicurante nell’accalappiare i fuoriusciti dal MoVimento ed evitare che l’elettorato grillino si sposti verso destra. Per i delusi dal Movimento è , in effetti, più facile aderire ad un centro contiano che ad un centro renziano.

Al momento Renzi abbaia, abbaia sempre più forte, ma non morde. Molti sono propensi a credere che intanto alla fine Bonafede si rassegnerà ad una inevitabile retromarcia. Può essere che alla fine vada a finire così, anzi è probabile – ormai il Movimento è senza guida politica – , ma se il Ministro andasse avanti per la sua strada metterebbe in seria difficoltà Renzi. Abbaiare non servirebbe più e dovrebbe cominciare a mordere.

Beninteso, nessuna fine della legislatura è all’orizzonte, ma la fine del governo Conte sarebbe possibile. E con la fine del governo, Conte e il suo progetto politico finirebbero nel nulla. Renzi potrebbe tornare a lavorare al suo progetto e il suo consenso sarebbe destinato a crescere. La paura di far cadere Conte è legata alla fine della legislatura, ma non è questo lo scopo e i grillini potrebbero dormire sonni tranquilli: la loro poltrona non la toccherebbe nessuno, ad essere messa in discussione sarebbe solo quella di Conte.

Dopo la mossa del cavallo dell’estate scorsa Renzi ora potrebbe dare scacco matto. Lo farà? Lo scopriremo solo vivendo…                                                                                                                            di Paolo Becchi e Giuseppe Palma