Presentata in commissione Cultura la clausola della Legge regionale di sostegno all’editoria

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Legge editoria. Presentata in commissione Cultura la clausola valutativa della Legge regionale di sostegno all’editoria

emilia Il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Davide Baruffi ha illustrato le ricadute dei bandi scaturiti dalla Legge n. 11 del 2017 e annuncia un nuovo Bando per l’anno in corso

Un momento molto importante quello svoltosi oggi durante i lavori della commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità presieduta da Francesca Marchetti. Affrontando la clausola valutativa delle Legge regionale 11/2017 “Sostegno all’editoria locale” si sono infatti valutate le ricadute e lo stato di attuazione della legge e contestualmente si è realizzato un rapporto sullo stato delle imprese dell’informazione.

Il Sottosegretario alla presidenza della Giunta Davide Baruffi, nell’illustrare le ricadute della Legge 11/2017 che si è sostanziata in due bandi (nel 2018 e nel 2020), ha rimarcato come sia stata fondamentalmente raggiunto, con la soddisfazione degli addetti ai lavori, “l’obiettivo di garantire il livello occupazionale e sostenere la transizione tecnologica delle imprese editoriali del territorio”.

Se nel 2018 la dotazione della prima tranche di aiuti era di 600mila euro, i fondi messi a disposizione nel bando del 2020 si sono attestati a quota 1 milione di euro a cui si sono aggiunti i contributi straordinari per la veicolazione di campagne istituzionali soprattutto legate all’emergenza Covid.

“Con il bando del 2020 -continua il Sottosegretario della Giunta- abbiamo tentato di allargare il più possibile la platea dei beneficiari, ma soprattutto siamo riusciti ad erogare i fondi in pochissimi mesi”.

Altro aspetto della clausola valutativa e della relazione di Baruffi ha poi riguardato l’analisi generale del settore giornalistico in Emilia-Romagna. “Su questo aspetto -ha chiarito ancora il rappresentante della Giunta- a fronte di oltre mille imprese iscritte al Registro degli Operatori della Comunicazione (ROC), sono 408 quelle che fanno dell’editoria il proprio core business”.

Un settore, quello dell’informazione regionale, sufficientemente attivo, come testimoniato dagli oltre 2 miliardi di fatturato raccolto a fronte di una platea di addetti di oltre 9 mila unità.

“Il quadro che emerge dalla ricognizione svolta grazie alla Legge regionale -conclude Baruffi nella relazione- ci restituisce un immagine di un settore alle prese con una trasformazione profonda come testimoniato dall’alto tasso di turnover registrato tra imprese che chiudono e nuove realtà, ma teso verso un’importante transizione verso la sfera digitale”.

Baruffi ha poi annunciato che è già allo studio un nuovo Bando per il settore nel 2021 e che a tal proposito è già partito il confronto con le realtà del settore.

In sede di dibattito, Stefania Bondavalli (lista Bonaccini) ha pienamente condiviso gli interventi attuati “per garantire un sistema dell’informazione libero e plurale” e ha auspicato che nel futuro si possano investire ulteriori risorse “sia per la stabilizzazione dei dipendenti che per la loro formazione e crescita professionale”. Nel sottolineare come il fatturato complessivo sia più che ragguardevole, la consigliera reggiana ha posto l’attenzione sul notevole turnover fatto registrare dal comparto e che vede un saldo negativo di oltre 130 attività rispetto al passato e ha plaudito alla modifica alla Legge fatta lo scorso maggio per consentire l’erogazione di contributi straordinari per chi avesse accettato di trasmettere le campagne istituzionali predisposte per informare soprattutto sui vari aspetti dell’emergenza Covid.

Di tenore più critico l’intervento di Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) il quale, nel condividere l’impianto generale della Legge “soprattutto in un momento storico dove la professionalità nel raccontare le notizie è continuamente dileggiata, come ampiamente testimoniato dai tagli applicati dal governo nazionale recentemente”, ha sollevato due distinte criticità. “”In primo luogo -specifica Barcaiuolo- credo siano stati applicati filtri troppo penalizzanti per le testate online e in seconda battuta non condivido assolutamente la scelta di subordinare i contributi aggiuntivi alla pubblicazione delle campagne della Regione perché mina la libertà delle stesse testate giornalistiche””.

Di tenore diametralmente opposto l’intervento di Federico Amico (ER Coraggiosa) il quale ravvisa nella trasmissione dei messaggi istituzionali predisposti sia dalla Giunta che dall’Assemblea legislativa della Regione “un importante servizio anche di notizie locali reso alla cittadinanza in momenti molto difficili come durante i vari lockdown “.

Massimo Iotti (Pd) ha poi concluso il dibattito esprimendo un giudizio complessivamente favorevole sulla legge e le sue ricadute. “La riproposizione del bando anche nel 2021 -sottolinea il consigliere dem- sarebbe senz’altro un bene e magari in quella sede si potrebbe insistere sulla diffusione delle campagne istituzionali della Regione, soprattutto in ambito Covid, su un impegno ancora più forte nella stabilizzazione degli addetti e in un accompagnamento ancora più puntuale nella gestione del binomio informazione-social media”.

In fase di replica, Davide Baruffi ha ribadito come sia interesse di tutti un sistema dell’informazione più forte e più libero e di come l’azione della Legge regionale sia da considerarsi a tutti gli effetti strategico. Nel rammaricarsi per “le risorse limitate rispetto ai bisogni del comparto” il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale ha sollecitato un lavoro comune per sostanziare l’intervento di sostegno per quest’anno in due tranche: “nella prima parte dell’anno ci si potrebbe concentrare sul contributo straordinario, orizzontale e aperto a chiunque sia interessato sulle campagne istituzionali, mentre per il prossimo autunno si potrebbe affinare l’azione in vista del nuovo bando”.

(Luca Boccaletti)