Presidente Iraq a Mattarella: “C’è il rischio che l’Isis vada in Libia”

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Serve immediatamente la piena sovranità ed indipendenza dell’Iraq perché c’è “il rischio che le tensioni nell’area mettano in secondo piano la lotta al terrorismo” e che quindi Daesh realizzi “il passaggio in Libia”. È l’allarme lanciato dal presidente iracheno Barham Salih in un incontro al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella. Si è trattato di un incontro definito “molto cordiale” da fonti del Quirinale. Mattarella da parte sua ha auspicato un incremento della collaborazione” tra Italia e Iraq. La visita a Roma del presidente Barham Salih si inquadra in un clima di grande tensione nell’area dove lo scontro regionale tra Usa e Iran e quello persistente nel Golfo rischia di estendersi anche alla Libia. Salih – che ieri ha incontrato anche il premier Giuseppe Conte – ha confermato al presidente Mattarella quanto il momento “sia complicato” per il suo Paese. Lo scontro politico regionale in atto sta mettendo “a rischio il successo della lotta al terrorismo” che aveva ottenuto dei successi con la ricostruzione della sovranità irachena. Per questo, è l’allarme di Salih, la sovranità e l’indipendenza dell’Iraq devono essere oggi una priorità per tutti. Servono “piene condizioni di sicurezza”perché tutte queste tensioni si scaricano sull’Iraq facendo passare in secondo piano la lotta al terrorismo. Perché, pur se siano innegabili dei successi, il processo è “tutt’altro che compiuto”. E’ il rischio che l’Isis si stia riorganizzando inLibia è concreto. La visita di Salih a Roma precede la programmata riunione del comitato misto italo-iracheno che prevede la firma di un memorandum d’intesa bilaterale. A Roma è anche programmata per i prossimi mesi una riunione della coalizione anti-Isis. Noc, persi 257 milioni di dollari di petrolio In seguito al blocco dei terminal del Golfo della Sirte e della chiusura di valvole in due oleodotti imposta da forze del generale Khalifa Haftar, la produzione di petrolio in Libia “è caduta da oltre 1,2 milioni di barili al giorno a 320.154 b/d” e al 23 gennaio, “in sei giorni”, vi è stata una perdita cumulata di produzione di 3.907.318 barili. Lo ha reso noto un bollettino pubblicato su Facebook dalla Noc, la Compagnia petrolifera nazionale libica,precisando che il danno economico è di oltre 256,6 milioni di dollari.