Domani 15 gennaio dalle ore 08,30 tornano in presidio presso la Prefettura i lavoratori ex Taranto isolaverde per la loro vertenza in atto.
La scrivente ritiene inutile ripercorrere questa pluriennale vertenza in quanto è ampiamente a conoscenza di questi Organi di Informazione. Purtroppo però tale vertenza non è ancora terminata, ed anzi potrebbe concludersi in modo disastroso ed inaccettabile con il licenziamento definitivo di 130 lavoratori.
Infatti, grazie al finanziamento dal proprio bilancio della Regione Puglia, i lavoratori hanno avuto una proroga di due mesi per poter concludere i 24 mesi del progetto di stabilizzazione originario, proroga che scadrà il 24 febbraio p.v., dopo di che, senza prosecuzione del progetto, finiranno definitivamente in disoccupazione e dunque questo territorio assisterà all’ennesima macelleria sociale.
Ciò nonostante questo progetto è stato elogiato da tutti per come si è svolto, per cui sarebbe assurdo che in una situazione nella quale si preannunciano interventi, progetti e risorse per le bonifiche e, più in generale, per l’ambientalizzazione di questo martoriato territorio, non si prenda minimamente in considerazione un pacchetto già pronto, esperto e formato per questa bisogna. Del resto l’intervento della Regione Puglia per garantire economicamente la proroga di due mesi non era certamente finalizzata ad allungare l’agonia dei lavoratori e del servizio, ma piuttosto a dare una definitiva stabilizzazione ai lavoratori ed al servizio.
Peraltro la scrivente Organizzazione Sindacale è da tempo immemorabile che spinge per la stabilizzazione, e mai si è accontentata delle proroghe, facendo sempre pressioni finalizzate alla continuità del progetto. Purtroppo le Istituzioni interessate a questa vertenza hanno sempre rimandato nel tempo per mettere in campo le giuste soluzioni in questa direzione, ma oggi questo tempo è molto stringente data la scadenza del 24 febbraio p.v..
Anche nel periodo festivo la scrivente ha tentato abboccamenti anche informali per sollecitare le soluzioni, ma è stato come un dialogo fra sordi nel senso che non si è ricevuta alcuna risposta. Si aggiunge che, fra l’altro, nell’ultimo incontro prefestivo, quando furono canonizzati gli ultimi due mesi di proroga, c’era un impegno a riconvocare il tavolo di crisi entro il 15 gennaio, cosa mai avvenuta!
Per questi motivi la scrivente, insieme ai lavoratori, domani saranno in presidio presso la Prefettura e hanno chiesto incontro per conoscere lo stato dell’arte e come mai non è stato riconvocato. Inoltre la scrivente preannuncia che ha già in cantiere un’altra serie di iniziative di lotta e sindacali finalizzate all positiva soluzione di questa pluriennale vertenza: questo territorio non si può permettere che 130 famiglie finiscano sul lastrico, nonostante ci siano le condizioni per la prosecuzione del progetto, e questa Organizzazione Sindacale non lo permetterà.