PRESIDIO PRESSO LA PREFETTURA DEI LAVORATORI EX TARANTO

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© Marco Merlini / Cgil Firenze 11 luglio 2016 Un anno fa, un giovane operaio edile è morto sul lavoro, stroncato dal caldo in un cantiere di Firenze. Da allora la Fillea Cgil, gli Rlst (rappresentanti territoriali dei lavoratori per la sicurezza) e gli altri sindacati hanno iniziato un'intensa mobilitazione, che ha coinvolto gli ordini professionali, le istituzioni e le ditte impegnate nei cantieri della città. Questa lunga battaglia ha portato, all'inizio di luglio, all'emanazione da parte della Asl Toscana Centro di una serie di dettagliate linee guida per salvaguardare la salute dei lavoratori nelle giornate particolarmente afose. Si tratta di una sequenza di semplici accorgimenti, ma rappresentano tuttora l'esperienza più avanzata a livello nazionale su un fronte troppo spesso sottovalutato, e possono salvare la vita di molti operai. Nella foto il cantiere “Regione” - Linea 2 Tramvia Firenze (Pausa programmata)

Domani 15 gennaio dalle ore 08,30 tornano in presidio presso la Prefettura i lavoratori ex Taranto isolaverde per la loro vertenza in atto.
La scrivente ritiene inutile ripercorrere questa pluriennale vertenza in quanto è ampiamente a conoscenza di questi Organi di Informazione. Purtroppo però tale vertenza non è ancora terminata, ed anzi potrebbe concludersi in modo disastroso ed inaccettabile con il licenziamento definitivo di 130 lavoratori.
Infatti, grazie al finanziamento dal proprio bilancio della Regione Puglia, i lavoratori hanno avuto una proroga di due mesi per poter concludere i 24 mesi del progetto di stabilizzazione originario, proroga che scadrà il 24 febbraio p.v., dopo di che, senza prosecuzione del progetto, finiranno definitivamente in disoccupazione e dunque questo territorio assisterà all’ennesima macelleria sociale.
Ciò nonostante questo progetto è stato elogiato da tutti per come si è svolto, per cui sarebbe assurdo che in una situazione nella quale si preannunciano interventi, progetti e risorse per le bonifiche e, più in generale, per l’ambientalizzazione di questo martoriato territorio, non si prenda minimamente in considerazione un pacchetto già pronto, esperto e formato per questa bisogna. Del resto l’intervento della Regione Puglia per garantire economicamente la proroga di due mesi non era certamente finalizzata ad allungare l’agonia dei lavoratori e del servizio, ma piuttosto a dare una definitiva stabilizzazione ai lavoratori ed al servizio.
Peraltro la scrivente Organizzazione Sindacale è da tempo immemorabile che spinge per la stabilizzazione, e mai si è accontentata delle proroghe, facendo sempre pressioni finalizzate alla continuità del progetto. Purtroppo le Istituzioni interessate a questa vertenza hanno sempre rimandato nel tempo per mettere in campo le giuste soluzioni in questa direzione, ma oggi questo tempo è molto stringente data la scadenza del 24 febbraio p.v..
Anche nel periodo festivo la scrivente ha tentato abboccamenti anche informali per sollecitare le soluzioni, ma è stato come un dialogo fra sordi nel senso che non si è ricevuta alcuna risposta. Si aggiunge che, fra l’altro, nell’ultimo incontro prefestivo, quando furono canonizzati gli ultimi due mesi di proroga, c’era un impegno a riconvocare il tavolo di crisi entro il 15 gennaio, cosa mai avvenuta!
Per questi motivi la scrivente, insieme ai lavoratori, domani saranno in presidio presso la Prefettura e hanno chiesto incontro per conoscere lo stato dell’arte e come mai non è stato riconvocato. Inoltre la scrivente preannuncia che ha già in cantiere un’altra serie di iniziative di lotta e sindacali finalizzate all positiva soluzione di questa pluriennale vertenza: questo territorio non si può permettere che 130 famiglie finiscano sul lastrico, nonostante ci siano le condizioni per la prosecuzione del progetto, e questa Organizzazione Sindacale non lo permetterà.