Prestiti alle imprese a -1,4% a ottobre. In calo la fiducia, salgono di 79,6 miliardi € i depositi

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L’analisi della rilevazione della Banca d’Italia pubblicata ieri evidenzia il peggioramento della dinamica del credito alle imprese che, ad ottobre 2019, segna una flessione del 1,4%, in peggioramento rispetto al -1,0% del mese precedente. Un nostro approfondimento dei dati per classe dimensionale evidenzia una diminuzione più accentuata dei prestiti alle piccole imprese.

Ad ottobre 2019 è solo grazie all’aumento del 2,4% dei prestiti alle famiglie (era +2,5% nel mese precedente) che si registra la tenuta dei prestiti al settore privato (+0,3%, a fronte del +0,5% del mese precedente). In miglioramento la qualità del credito: le sofferenze diminuiscono del 21,4% su base annua, calo influenzato da alcune operazioni di cartolarizzazioni avvenute nell’ultimo anno.

Sul lato delle passività delle banche, si osserva che i bassi rendimenti delle attività finanziarie e una conclamata crisi di fiducia dei consumatori sta determinando un ampio incremento dei depositi bancari. Su tale andamento influisce l’indebolimento della congiuntura internazionale e le incertezze sul sistema pensionistico che contribuiscono ad incrementare il risparmio precauzionale dei lavoratori senior, caratterizzati da un maggiore reddito. Secondo l’ultima rilevazione dell’Istat a novembre 2019 l’indice del clima di fiducia dei consumatori scende per il secondo mese consecutivo, collocandosi su un livello inferiore del 5,5% rispetto un anno prima. L’esame dei dati sulle passività bancarie indica che i depositi del settore privato crescono del 5,7% su base annua, accentuando il +4% registrato a settembre. In valore assoluto i depositi bancari di famiglie e imprese si sono incrementati di 79,6 miliardi di euro e – per dare un parametro di riferimento – negli ultimi dodici mesi il PIL, a valori correnti, è salito di 13,1 miliardi di euro.