PROCESSO CARIGE: I CAVILLI CHE UCCIDONO LA GIUSTIZIA

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Ho appreso oggi dai giornali che la Cassazione avrebbe ravvisato un difetto di competenza territoriale nei processi che avevano portato alla condanna dell’ex presidente della banca Carige Berneschi e di altri imputati per la truffa ed il riciclaggio di soldi sottratti alla banca stessa.
È intollerabile che l’accertamento delle responsabilità penali che hanno contribuito a dissestare la banca dei genovesi rischi di perdersi nel purgatorio della prescrizione e dei cavilli processuali.
È ancora più intollerabile che i beni confiscati (oltre 50 milioni di euro) che potrebbero servire a ridurre i danni provocati alla banca (e quindi ai dipendenti e ai clienti della banca stessa) rischino di essere distolti da tale finalità.
Ho segnalato al Ministero quanto accaduto affinché la questione venga trattata con la massima attenzione possibile sia riguardo alla sentenza della Cassazione sia alla celerità del processo che dovrà essere nuovamente avviato a Milano.
Dalla vicenda traggo però uno spunto che approfondirò per proporre una modifica al codice di procedura penale: in caso di sentenza di condanna confermata in appello (così detta “doppia conforme”) non dovrebbe essere più possibile eccepire questioni di incompetenza territoriale.
La giustizia, in Italia, è malata e per curarla occorrerà coraggio e risolutezza.

Mattia Crucioli M5S