Programmi di “Back school” per contrastare la lombalgia

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Sanità. Lega: programmi di “Back school” per contrastare la lombalgia

Una risoluzione del Carroccio pone anche il tema del sostegno agli operatori sanitari

La Regione prevede pratiche di “Back stage” al fine di aiutare, in primo luogo, gli operatori sanitari affetti da lombalgia.

A chiederlo è la Lega con una risoluzione a prima firma del consigliere Fabio Bergamini, in cui si ricorda come “fra gli approcci che hanno permesso di ridurre sensibilmente il rischio di lombalgia tra gli operatori sanitari, nel corso degli ultimi anni, vi è la “Back School”: una modalità terapeutica composta da componenti educativi e abilità pratiche, che ha il compito di incidere sui comportamenti della persona, somministrata a scopo sperimentale a fisioterapisti e medici, e a specifici gruppi di pazienti, con l’obiettivo di ridurre il rischio di lombalgia e problemi muscolo-scheletrici”.

Per gli esponenti del Carroccio “gli obiettivi perseguiti erano quelli di incidere, in termini di outcames del trattamento, sull’intensità del dolore, la disabilità e la frequenza delle recidive”.

Da qui la risoluzione per impegnare la Giunta “a reperire le risorse necessarie alla predisposizione di adeguati programmi di “Back School”, nei quali personale specializzato e adeguatamente formato potrà contribuire all’organizzazione e svolgimento, sul territorio regionale, di apposite sessioni di educazione e socializzazione di abilità pratiche, per ridurre la sintomatologia e migliorare la disabilità dovuta al LBP negli operatori sanitari”.

La risoluzione è stata sottoscritta anche dai consiglieri: Simone Pelloni, Valentina Stragliati e Daniele Marchetti