Prosegue la distruzione programmata della Sanità pubblica

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Lo scorso anno 20 milioni di persone sono ricorse al privato a causa delle liste d’attesa eccessivamente lunghe, spendendo circa 34 miliardi di euro.
Altri 8 milioni di italiani, non avendo risorse economiche proprie sufficienti, hanno preferito rinunciare a curarsi.
Nel frattempo, il dibattito economico nel governo prevede un bel taglio (che novità!) di circa 3 miliardi e mezzo per la Sanità nel prossimo biennio, per rispettare gli equilibri di finanza pubblica, che significherebbe meno servizi e meno personale.
Gli 8 milioni che hanno rinunciato alle cure lo scorso anno, potrebbero così diventare 10 milioni, mentre aumenterebbe la torta a vantaggio della sanità privata.
Le lobby delle assicurazioni integrative lo sanno bene e in questi mesi alimentano dibattiti sulla grande stampa, o si appostano dietro le stanze delle Commissioni in Parlamento, per spingere sempre più verso il sistema assicurativo: se hai i soldi paghi l’assicurazione e stai a posto, tutti gli altri si arrangino. Gli assicuratori vogliono assicurarsi il loro futuro.
E noi?
Bisogna innanzitutto prendere coscienza che se cade il nostro sistema sanitario pubblico, il più importante ed efficiente del mondo (non meravigliatevi, è così), il prezzo che pagheremo sarà salatissimo in termini sociali.
La nostra vera assicurazione sul futuro si chiama Servizio Sanitario Nazionale.