Protesta? Questa è guerriglia urbana

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Negozi saccheggiati, vetrine infrante, lancio di fumogeni e molotov contro le forze dell’ordine.

Paradossale! I negozianti sono in difficoltà e questi che fanno? Gli sfasciano le vetrine! Chi sono i violenti? A soffiare sul fuoco della protesta si sono messi centri sociali e fascisti, black bloc e criminali di vario genere, pure mafiosi e camorristi.

Non commettiamo, però, l’errore di fare di tutta l’erba un fascio. Di fasci, per la verità, ce n’erano parecchi … Ma dobbiamo distinguere. Un conto i violenti, tutt’altro chi manifesta per esprimere il proprio disagio. A questi ultimi bisogna rispondere, coi fatti, ed è quel che si appresta a fare oggi il governo Conte.

Qualcuno ha fatto qualcosa negli ultimi decenni per le piccole aziende, i precari, i lavoratori in nero, i disoccupati?

L’Italia è in crisi da trent’anni, non da oggi.

Qualcuno ha fatto qualcosa di concreto, per loro, prima di Giuseppe Conte e del MoVimento 5 Stelle?

Con noi, nessuno deve restare indietro. Non è uno slogan, è il motivo per cui stiamo al governo: cambiare l’Italia, ben sapendo che non si può fare tutto e subito.

Allora cominciamo dagli ultimi e, tra gli ultimi, ci sono le tante piccole aziende del nostro Paese e chi ci lavora. E’ da trent’anni che non se li fila nessuno. Chi manifesta ha ragione, ma sbaglia bersaglio.

Noi non siamo “il palazzo” ma il governo del popolo, dal popolo e per il popolo. Populismo? Sto citando Abraham Lincoln, mica la pizza e fichi dei nostri politicanti e opinionisti …

Noi siamo il popolo! Se qualcuno se l’è scordato, anche al nostro interno, glielo stiamo ricordando con gli Stati Generali del M5S.

Siamo con voi, che legittimamente protestate per il presente e il futuro delle vostre attività e lo dimostreremo anche oggi, per l’ennesima volta.

Tutto e subito non si può fare, i problemi dell’Italia sono tanti e vengono da lontano e, per giunta, al governo non siamo soli.

Ma oggi dobbiamo fare di tutto, come MoVimento 5 Stelle, per dare un segnale chiaro al Paese: noi ci siamo!

In concreto?

Tutte le 350mila aziende interessate dai provvedimenti restrittivi devono avere un ristoro immediato, automatico e a fondo perduto e così dev’essere anche per i lavoratori, tutti, anche quelli al nero: cassa integrazione per i dipendenti, indennità per i non dipendenti compresi gli stagionali e i lavoratori di turismo, spettacolo e sport, reddito di emergenza per chi, certo non per sua colpa, è costretto al nero.

Nessuno deve restare indietro!
#DecretoRistori

Stefano Chirico